LECCO – Le macerie, gli sguardi di chi ha perso tutto, il silenzio tra le case diroccate: sono immagini che resteranno per sempre negli occhi dei dipendenti comunali lecchesi, rientrati in questi giorni dal centro Italia martoriato dal sisma dello scorso agosto.
“E’ qualcosa a cui non ti puoi abituare” racconta il geometra Daniele Butti, lui che in passato aveva partecipato ad una spedizione di aiuti in occasione di un altro devastante terremoto, quello dell’Aquila e in queste settimane impegnato ad Arquata del Tronto, insieme all’agente Emma Fiocca e al tecnico amministrativo Alberto Valsecchi.
“Quello che vedi in televisione non è nulla” gli fa eco il comandante della Polizia Locale, Franco Morizio, alla guida della seconda squadra inviata dal Comune di Lecco ad Accumoli, insieme ai sovraintendenti Giovanni De Nicolò e Bruno Ratti, al geometra Maurizio Castagna e Clara Muzio, degli uffici amministrativi.
Due team composti da tre differenti profili “così come richiesto dall’Anci regionale -spiega il vicesindaco Francesca Bonacina – che ci ha allertato nei giorni successivi al drammatico evento”. Antonio Schiripo, dirigente della Protezione Civile, ha fato da raccordo tra Anci e Comune per coordinare logistica e tempistiche delle spedizioni.
Tante le necessità da colmare grazie all’arrivo sul posto di figure specializzate e i tecnici lecchesi si sono occupati soprattutto delle verifiche di agibilità delle case: “Pochi i sopralluoghi a cui abbiamo partecipato, molti erano già stati effettuati – spiega il geometra Butti – ci è stato richiesto aiuto nello sveltire l’inserimento dei dati delle schede di agibilità dei fabbricati, per consentire il rientro dei residenti nelle case dove era possibile. La situazione è drammatica e il lavoro da fare è ancora tanto”.
Burocrazia che è parte anch’essa di quel processo di ricostruzione, che cerca di mettere ordine tra le rovine. Anche Clara Muzio, ad Accumoli, ha seguito l’iter legato all’agibilità e alle ordinanze di demolizione delle abitazioni. “E’ una ‘macchina’ pesante da gestire – sottolinea – mi hanno colpito profondamente le storie dei colleghi che ho avuto modo di conoscere sul posto, i loro racconti di quella drammatica sera”.
Alla Polizia Locale il compito invece di assistere i pompieri, vigilare contro gli ‘sciacalli’ e portare aiuti a quanti vivono isolati tra le numerose frazioni di Accumoli. “A volte bastava una semplice parola per rincuorare le persone – ci dice il comandante Morizio – abbiamo assistito anche tanti animali, cani e gatti, rimasti dinnanzi alle abitazioni dove hanno sempre vissuto, senza volersi allontanare da quei posti. Quello che colpisce di più, tra le macerie, è scorgere gli attimi della vita che è stata interrotta dal terremoto: le bevande aperte sul bancone di un bar, un ferro da stiro in una stanza rimasta senza mura… è stato un orgoglio per noi servire la gente di quei posti e vorremmo tornarci per continuare ad offrire loro il nostro contributo”.