Spi Cgil e Auser, visita istruttiva all’incubatoio di Fiumelatte

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Un momento della visita all'incubatoio di Fiumelatte.
Un momento della visita all’incubatoio di Fiumelatte.

 

VARENNA – Si è dimostrata una scelta indovinata e istruttiva quella dello scorso fine settimana dello Spi Cgil e dell’Auser all’incubatoio ittico a Fiumelatte di Varenna.

Determinanti sono stati al riguardo l’apporto del Servizio faunistico della Provincia di Lecco e la disponibilità del dottor Alberto Negri, che con competenza e passione ha accolto i visitatori, guidandoli alla comprensione dell’attività che da svariati decenni si sviluppa e si evolve nel garantire le varie specie ittiche che nel Lario sono minacciate e, in quanto tali, protette.

Il lavarello, la trota, il luccio, il temolo, il salmerino e il persico sono le specie che più di ogni altre vengono monitorate e riprodotte con una metodica scientifica tra le più avanzate in Europa.

Le uova dei pesci vengono raccolte e fecondate grazie alla pesca diretta delle varie specie nel lago di Como, salvaguardando il patrimonio ittico autoctono.

La schiusa delle uova fecondate, collocate in appositi contenitori d’acqua sorgiva in movimento e a una temperatura costante di 6 gradi avviene dopo circa 40 giorni. Gli avannotti a quel punto vengono collocati nelle vasche e alimentati con le cisti di artemia salina, un crostaceo che si riproduce in acque salate. Queste cisti, debitamente depurate, producono i napili, di dimensioni centesimali, adatti all’alimentazione appunto degli avannotti.

 

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Alberto Negri ha spiegato che al raggiungimento della dimensione di 18 millimetri gli avannotti vengono immessi in grandi ceste con maglia sottile nel Lago di Oggiono, ricco di planton, dove i pesci, alimentandosi naturalmente, raggiungono la dimensione di 5-6 centimetri. A quel punto, dopo aver raggiunto una loro autonomia di autodifesa e autoalimentare, vengono liberati in varie località del Lago di Como.

Un’attività dunque particolarmente preziosa, quella dell’incubatoio di Fiumelatte, a difesa di queste specie ittiche ma anche dell’economia dei pescatori professionisti, dei ristoratori, dei dilettanti e degli sportivi a tutela di un patrimonio naturale altrimenti compromesso dalle attività illecite dell’uomo, a partire dal bracconaggio e dall’azione di  coloro i quali inquinano le acque.

Le stesse istituzioni, tra l’altro, a volte autorizzano la captazione delle acque in montagna e pure in pianura, incuranti dei percorsi naturali dei pesci.

 

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Con Ivan, della sezione Alpini di Varenna, a fare da guida, l’escursione varennese dello Spi Cgil dell’Auser è poi proseguita con la tappa alla sorgente del Fiumelatte, con i suoi 250 metri il secondo fiume carsico più corto d’Italia.

I partecipanti hanno quindi apprezzato la cucina di Fabio con un pranzo al “Crotto di Pino” a base di pesce di lago.

Il grazie dei promotori dell’iniziativa va anche all’assessore alla Cultura di Varenna, Paolo Ferrara, per l’accoglienza e l’ospitalità.

In conclusione una giornata interessante e istruttiva, sicuramente da riproporre.

 

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