LECCO – Confartigianato Imprese Lecco e Confartigianato Imprese Sondrio unite a difesa della sicurezza sulle strade e del mondo “che lavora”.
I nuovi obblighi che vedono coinvolti un’arteria importante come la Strada Statale 36 non potevano che suscitare la
reazione dei cittadini e degli operatori economici delle province interessate. Un confronto dai toni giustamente
preoccupati che ha interessato e coinvolto anche il comparto artigiano e non sono mancate le segnalazioni e le
richieste alle associazioni di categoria da parte delle imprese.
Confartigianato Imprese Lecco e Confartigianato Imprese Sondrio in rappresentanza dei loro associati intendono esprimere in maniera congiunta il loro disappunto e le preoccupazioni di fronte alle modifiche dei limiti di velocità che Anas ha adottato sulla strada statale 36.
Una via di comunicazione e di collegamento decisiva e strategica per le attività produttive e di servizio non senza
possibili riflessi anche sui flussi turistici verso la Valtellina e la Valchiavenna. Le modifiche a tali limiti non
adeguatamente supportate da un’analisi puntuale delle possibili conseguenze, non può che rafforzare i timori circa i
possibili forti disagi. Una tale decisione non fa che alimentare e acuire le ben note difficoltà all’interno della rete
stradale nei rispettivi territori oltre che a creare ulteriori difficoltà verso le province e comuni limitrofi .
“Non sono ben chiare le motivazioni che hanno indotto l’ANAS ad assumere tale scelta – dichiara il Presidente di
Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva – ci convincono poco le ragioni dettate dalla sicurezza stradale e mi auguro che non vi siano motivi di altra natura che avrebbero l’effetto di penalizzare ulteriormente il sistema delle
nostre imprese oltre che dei cittadini” – conclude Daniele Riva.
“L’abbassamenti dei limiti – sottolinea Gionni Gritti presidente di Confartigianato Imprese Sondrio – doveva essere suffragato da esigenze circostanziate e legate a valori condivisi e non deve rappresentare la premessa per altre scelte che nulla a che vedere con la sicurezza della circolazione. La decisione è stata assunta. A questo punto chiediamo un piano dettagliato dei lavori e tempi certi per il ripristino. Purtroppo l’esperienza insegna che le scelte ‘provvisorie’ restano tali per anni e a farne le spese non sono quasi mai coloro cui spetta il compito di adottare tali decisioni. Una cosa è certa. La discussione aperta sui limiti di velocità sulla 36 – continua Gritti – avrebbe assunto ben altro valore se negli anni scorsi fosse stato affrontato seriamente il tema dell’isolamento della provincia di Sondrio ed in primis la possibilità di avere una strada alternativa alla 36. Non è un caso che poco più di tre mesi fa siamo stati promotori di un convegno con i colleghi di Confartigianato Brescia sul traforo del Mortirolo”.
Confartigianato Imprese Lecco e Confartigianato Imprese Sondrio chiedono ad Anas che la decisione sui limiti di velocità sulla 36 venga ripresa in considerazione ; il timore è che a farne le spese siano i soliti “noti” ovvero coloro che lavorano”.