MANDELLO / LECCO – Di lui è stato scritto, a ragione, che amava correre, nello sport come nella vita. E che amava anche rischiare. L’amicizia per lui era un valore e lo è stata fino a quel tragico 19 febbraio 2013, quando Ugo Balatti perse la vita mentre era intento a tagliare e a raccogliere legna nei boschi sopra Crebbio di Abbadia Lariana, schiacciato dal trattore che lui stesso stava conducendo e che si ribaltò. Da allora sono passati quattro anni, ma il ricordo del mandellese non si è cancellato.
Era un grande appassionato della bicicletta, Balatti, e non a caso quel suo incondizionato amore per lo sport del pedale l’aveva portato ad avvicinarsi a “Casa don Guanella” di Lecco e a stringere un forte legame di amicizia con don Agostino Frasson e con i ragazzi ospiti della comunità educativa.
Per anni Ugo aveva disputato corse su strada, rendendosi peraltro protagonista di belle prestazioni anche nelle “granfondo”. Si era dedicato pure al ciclocross, arrivando a vestire la maglia della Nazionale.
Balatti e il “Don Guanella”, si è detto. Quel legame non si è spezzato neppure dopo la sua morte, tanto che un anno dopo la sua scomparsa lungo la mulattiera che sale da Crebbio e poco distante dal luogo del tragico incidente era stato inaugurato un cippo “in memoria di Ugo Balatti”.
A farsi promotori dell’iniziativa erano stati proprio responsabili ed educatori della comunità di via Amendola, della quale Ugo condivideva come detto ogni progetto educativo.
Era stato don Agostino a benedire quel cippo, una croce in legno con al centro una pietra su cui è raffigurata la Madonna della Divina Provvidenza, alla quale è tra l’altro dedicata la cappella di “Casa don Guanella” dove domenica 19 febbraio, quarto anniversario della morte di Balatti, verrà celebrata in suo suffragio una messa.
L’appuntamento, quel giorno, è per le ore 18 e l’invito ad assistere alla celebrazione eucaristica è rivolto ai familiari e a tutti gli amici di Ugo. Un rito e una preghiera per tenere viva la sua memoria.