VARENNA – Se una rondine non fa Primavera, una poiana lo fa eccome a Varenna: mercoledì i rapaci sono tornati a volteggiare sopra il Castello di Vezio, nel primo volo ‘pubblico’ dalla riapertura dello storico avamposto che dall’alto domina sull’incantevole panorama del lago.
Una quindicina di persone, la maggior parte turisti in visita alla Perla del Lario, così come viene definita Varenna, sono saliti al castello approfittando della bellissima giornata e hanno potuto ammirare da vicino questi bellissimi animali spiccare il volo dalla balconata del giardino e librarsi in cielo aprendo le loro maestose ali per poi tornare sul braccio del loro istruttore, Nicola Castellano, il falconiere di Vezio.
“Lavoro al castello dal 2007 e da subito ho iniziato ad appassionarmi a loro. Prima c’era un altro falconiere, due anni dopo il mio arrivo ha lasciato e si pensava di chiudere la falconeria, io mi sono offerto di continuare”.
E’ con Lidia, una poiana femmina di dieci anni, che inizia l’esperienza di Nicola, che, all’addio suo predecessore, ha iniziato ad occuparsi di tutti i rapaci: di Parsifal, esemplare maschio di poiana, più giovane di due anni rispetto a Lidia, del barbagianni Semola, di Cristal falco lanario, di Artù, il gufo reale, che resta nella sua gabbia all’ingresso perché non abituato al contatto con l’uomo, e di un falco gheppio.
Con l’innalzarsi delle temperature, per i rapaci del castello è già iniziata la bella stagione. “Generalmente li facciamo volare circa cinque o sei volte la settimana, quando c’è brutto tempo, pioggia, neve o temperature vicino allo zero restano riparati nelle loro gabbie – ci spiega Nicola mentre dà il piccolo premio alla sua amica Lidia – l’addestramento avviene col cibo, di solito pezzetti di pollo o di quaglia, mantenendo le piume e le ossa della preda, questo per garantirgli una dieta più naturale possibile, hanno dei succhi gastrici fortissimi e devono avere la possibilità lavorare”.
Quella della falconeria è una tradizione che continua anche oggi ed è utile in molti ambiti, ricorda Nicola: “Pensiamo negli aeroporti, dove gli stormi di volatili rappresentano un pericolo per gli aerei, perché potrebbero essere risucchiati dai motori provocando dei guasti, i rapaci allora rappresentano il metodo più naturale ed efficace per allontanare gli altri uccelli. Suscitano in loro un innata risposta di paura, al contrario uno spaventapasseri o altri strumenti rumorosi perdono di efficacia nel tempo”.