LECCO – E’ sbocciato un Fiore in città: l’ex pizzeria Wall Street, confiscata negli anni ’90 in una delle prime e più importanti operazioni anti-mafia a Lecco e in Lombardia, è stata restiuita alla città, venticinque anno dopo, non più simbolo del potere dell’ndrangheta, ma testimione di un riscatto della società contro il malaffare.
Proprio questa mattina, venerdì, alla presenza delle autorità civili e militari, tra cui il governatore Roberto Maroni, è avvenuto il taglio del nastro della nuova pizzeria, Fiore appunto, sbocciato a Primavera, come a indicare l’inizio di una nuova stagione per l’immobile di via Belfiore.
“La pizzeria della legalità”, come è stata più volte definita, è un risultato reso possibile grazie al progetto di start up di imprenditoria sociale al quale hanno collaborato Agenzia Nazionale dei beni confiscati, Comune di Lecco, Regione Lombardia, Prefettura, Aler, Libera, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Fondazione Cariplo e Unicredit Foundation.
Tre le associazioni che la gestiranno: Arci, Auser e Fabbrica di Olinda, riunite in un’associazione temporanea di scopo vincitrice del bando promosso dal Comune di Lecco.
“Questo sarà un luogo d’incontro per la cittadinanza, con una dimensione di imprenditorialità sociale e di promozione della cultura della legalità” ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio che insieme al prefetto Lilliana Baccari ha lodato all’importanza della giornata, storica, per la città. “Non è stato un percorso semplice” ha sottolineato il primo cittadino ricordando i ritardi subiti dal progetto per via dei vincoli a cui era legato l’immobile, poi per la gara d’affidamento, con una ripubblicazione del bando dopo la prima assegnazione provvisoria. Finalmente, ora, il forno dell’ex pizzeria ha potuto riaccendersi.
“Questo sarà un luogo di incontro per la cittadinanza che farà propria una dimensione di imprenditorialità sociale e di promozione della cultura e della legalità.Senza dimenticare il passato, senza nascondere quello che l’immobile di via Belfiore ha rappresentato, ma mettendo radici solide e ferme che ci aiutino a contrastare sempre il fenomeno dell’illegalità e della criminalità che ancora, purtroppo tocca dirlo, esiste anche nella nostra città”.
Il Fiore, infatti, non sarà solo un locale dove poter gustare dell’ottima pizza, prodotta con una particolare attenzione per la qualità delle materie prime, ma anche di inclusione sociale, dove poter avviare al lavoro persone svantaggiate, costruire percorsi di orientamento, e dare spazio alla cultura coinvolgendo i cittadini, attraverso il libro e il servizio di book-crossing. Il taglio del nastro ha anticipato l’apertura ufficiale di sabato 1 aprile, quando il Fiore spalancherà le sue porte al pubblico.
“E’ una bella giornata – ha commentato Roberto Maroni – lo dico anche da ex ministro. Colpire il patrimonio delle mafie, restituendolo ai cittadini, è qualcosa di devastante per la criminalità organizzata. Molti beni confiscati restano inutilizzati, come un segno di incapacità da parte dello Stato. Ricordo in un’intercettazione, mafiosi che si vantavano proprio di questo. Invece, oggi, abbiamo dimostrato che abbiamo la forza di andare fino in fondo nella lotta alle mafie. Non è importante il valore economico del bene che viene restituito alla collettività, lo è di più il suo valore simbolico”.