Con il sostegno del comune prosegue con successo la sperimentazione triennale
Il 13 e 14 gennaio è in programma una mostra per far conoscere a tutti questa particolare esperienza
ERVE – Un progetto partito una paio di anni fa grazie alla lungimiranza di un gruppo di insegnanti deciso a difendere una piccola “scuola di montagna” dal rischio chiusura. Di strada ce n’è ancora tanta da fare ma oggi, grazie al fondamentale sostegno del comune e dell’associazione “I Cocci Solidali”, la scuola primaria statale di Erve è un esempio per tutto il territorio.
La scuola, che fa parte dell’istituto comprensivo di Calolziocorte, è ad approccio Montessoriano, uno dei pochissimi casi (se non l’unico) per una scuola statale in provincia: “Tutto è nato qualche anno fa da un gruppo di insegnanti che ha deciso di guardare all’esperienza Montessoriana come alternativa al classico modo di fare scuola – raccontano gli insegnanti -. Ne è nato subito un bello scambio perché siamo andati a visitare le aule ‘rivoluzionate’ e abbiamo guardato i vari progetti, per poi iniziare il percorso di formazione”.
Tutte le insegnanti della scuola sono state opportunamente formate prima di cominciare la sperimentazione triennale (giunta ormai al secondo anno) che si sta svolgendo sotto la supervisione di una pedagogista e formatrice Montessori: “Un lavoro meticoloso e impegnativo: da un mese con l’altro, ad esempio, modifichiamo l’ambiente che in una scuola Montessoriana è il vero maestro – raccontano le insegnanti -. Essenziale l’unità d’intenti con l’amministrazione di Erve che ha deciso di investire nella scuola finanziando materiali, arredi e la persona che supervisiona il progetto. A due anni dall’inizio della sperimentazione possiamo dire di essere riusciti a creare un’offerta educativa unica sul territorio”.
A dimostrarlo il fatto che tra i 18 bambini che studiano a Erve alcuni sono residenti anche a Galbiate, Brivio, Torre de’ Busi e Lorentino. E i bambini provenienti da fuori potrebbero essere ancora di più se solo ci fossero le risorse per mettere in piedi un sistema di trasporto scolastico.
“Il metodo Montessoriano è un metodo pedagogico che sta avanzando ed evolvendo, parla di una scuola collegata al territorio, una scuola che vive di uno scambio continuo che consente di valorizzare le risorse di un territorio e preservare i presidi storici, culturali e antropologici – continuano le insegnanti -. Ciò che ci proponiamo di fare in questa fase è far conoscere a più gente possibile, genitori ma non solo, l’esperienza della scuola primaria di Erve e il metodo Montessoriano. Il prossimo febbraio, tra l’altro, ospiteremo due classi del liceo psico-socio-pedagogico dell’istituto Rota di Calolziocorte che vogliono vedere la nostra scuola, anche questa è una piccola soddisfazione”.
Proprio per questo la scuola ha organizzato una mostra aperta a tutti in programma il 13 e 14 gennaio (QUI IL VOLANTINO). Venerdì 13 gennaio dalle ore 16.15 nella scuola di Erve si svolgerà un incontro formativo aperto al pubblico dal titolo “L’attualità di Maria Montessori nella scuola del 2000″ con la presenza di Elisa Loprete, pedagogista e formatrice Montessori. A seguire possibilità di visitare gli ambienti predisposti per una didattica a indirizzo Montessoriano. Sabato 14 gennaio apertura al pubblico dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 per vedere materiali montessoriani, ambienti aule, angolo dei libri, angolo album, angolo proiezioni.
Soddisfatto anche il sindaco di Erve Giancarlo Valsecchi che ha subito appoggiato il progetto: “Di fronte al rischio della chiusura non potevamo non lottare per la nostra scuola. Un paese senza scuola avrebbe avuto ripercussioni su tutta la nostra comunità – racconta -. Perciò abbiamo sposato sin da subito il progetto e l’abbiamo sostenuto economicamente, al nostro fianco è da sottolineare anche il sostegno economico dell’associazione I Cocci Solidali. Dopo due anni di sperimentazione possiamo dire che la strada è tracciata e apprezzata soprattutto grazie alle insegnanti che svolgono il loro lavoro con grandissima competenza. Vedo davvero tanta voglia di fare. Da parte nostra abbiamo sempre creduto nella nostra scuola, abbiamo investito anche nella struttura perché vogliamo tenerla aperta. Speriamo arrivino sempre più bambini”.
Un’esperienza davvero interessante: si parla troppo spesso di spopolamento della montagna, abbandono dei luoghi, assenza di servizi, ma a Erve c’è un gruppo di insegnanti che sta provando a scrivere una storia diversa…