Acquate: residenti esasperati dal “boss” del parcheggio

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20150406_120950LECCO – La lite di vicinato per il parcheggio si combatte a colpi di cartelli ad Acquate: qualcuno, due notti fa, ha infatti deciso di tappezzare le auto dell’area di sosta di via Pra’ Corvino con fogli recanti insulti e minacce, per “invitare” gli automobilisti a parcheggiare altrove i proprio mezzi.

“Posti riservati ai residenti di via Resegone” specifica il sinistro cartello anche se, ci spiegano gli abitanti della zona, il parcheggio sarebbe pubblico ed usufruibile da tutti. Eppure, c’è chi vorrebbe farla da padrone e spingere gli altri abitanti a posteggiare altrove.

“Di solito parcheggiano i residenti della zona – sottolinea una residente – nei weekend capita che vengano usati anche dai clienti della vicina trattoria. L’altra mattina alcune persone si sono ritrovate dei fogli di richiamo anche poco carini. All’inizio avevo pensato che fossero destinati ai clienti del ristorante e che poi fossero stati spostati sulle macchine dei residenti, ma ci siamo accorti (dato un insulto specifico) che non era così”.

L’insulto “specifico” a cui fa riferimento la donna è quello rivolto ad un cittadino straniero che abita in quella zona e che utilizza l’area di sosta così come gli altri residenti, apostrofato “arabo di m… parcheggia a casa tua” nel foglio che si è trovato sull’auto.

 

parcheggio pra corvino
Il parcheggio di via Prà Corvino, sul muretto la risposta dei residenti ai cartelli fatti trovare sulle loro auto

 

Minacce e insulti che non hanno intimidito gli altri automobilisti e qualcuno ha replicato con lo stesso metodo: “Essendo residente sono consapevole che il parcheggio non è privato, se ritieni il contrario perché non hai avvisato i vigili? – recita un cartello lasciato in risposta ai primi – Invece di nasconderti, mettici la faccia”.

L’episodio potrebbe apparire come irrilevante se non fosse solo l’ultimo avvenuto: alcuni dei residenti ricordano infatti i diversi atti vandalici accaduti in passato, auto rigate o deturpate con scritte indecenti, tergicristalli e specchietti rotti. Il sospetto di molti degli abitanti è che dietro a questi gesti ci sia lo stesso autore.