Adios Provincia di Lecco, accorpamento già a fine 2012

    Tempo di lettura: 2 minuti

    LECCO – Sette ore di riunione, dalle 18 di ieri all’una di questa notte al termine delle quali il Consiglio dei ministri ha dato l’ok al decreto legge sulla spending review: “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati”, che prevede interventi strutturali con risparmi per lo Stato previsti, pari a 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.

    Nel decreto legge si legge che: “Entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province”.

    E per le piccole province come Lecco? Il decreto prevede la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzarne il numero attuale, quindi da 110 a 55.

    Entro 20 giorni il Governo dovrà fissare i criteri di riorganizzazione (valori minimi estensione territoriale e demografia), ed è in previsione il completamento del piano di accorpamenti entro la fine di quest’anno.

    “La riduzione avverrà sulla base di due criteri – si spiega nel decreto – il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri”. Qualcosa tuttavia, in termini di numeri, è già emerso: per continuare a “vivere” una provincia dovrà avere almeno 350 mila abitanti e 3 mila chilometri quadrati di superficie.
    Se questi parametri verranno confermati, ed è probabile che lo saranno, Lecco con i suoi 340 mila abitanti e soli 816 chilometri quadrati di superficie è spacciata. Dopo vent’anni dalla sua nascita la Provincia di Lecco vede avvicinarsi sempre più il giorno dell’accorpamento… con chi? Questo è un altro dilemma per il quale si attende una risposta.

    L’unica a salvarsi delle province lombarde: Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese e Brescia sarà solo quest’ultima forte del suo milione e 262mila e 869 abitanti (al 30 settembre 2011) e una supercifie di 4.784,36 chilometri quadrati.