Alice Brignoli arrestata in Siria. Era fuggita insieme al marito per unirsi all’Isis

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Alice Brignoli
Alice Brignoli

Terrorismo. I Carabinieri del Ros hanno individuato e arrestato Alice Brignoli in Siria

La donna, residente a Bulciago, è stata rimpatriata insieme ai figli. Ora è in carcere a Milano.

BULCIAGO – Nel 2015 era partita con il marito e il tre figli piccoli, lasciando l’abitazione di Bulciago per unirsi all’Isis nelle terre del Califfato in Siria. Questa mattina, Alice Brignoli sarebbe stata individuata e arrestata in Siria dai carabinieri del Ros.

La donna, cittadina italiana convertita all’islam, è indagata per associazione con finalità di terrorismo internazionale così come il marito Mohamed Koraichi, di origine marocchina con cittadinanza italiana e  giovinezza trascorsa a Valmadrera, prima di sposarsi e trasferirsi a Bulciago.

Gli uomini del Ros dei carabinieri avrebbero individuato, insieme alla donna, anche i figlioletti (un quarto bimbo sarebbe nato in questi anni in Siria) e hanno proceduto al rimpatrio dell’intera famiglia in Italia. La stessa Alice Brignoli qualche mese fa, confinata in un campo profughi con i propri bimbi dopo la sconfitta dello Stato Islamico, attraverso una onlus, aveva chiesto di poter fare ritorno nel proprio Paese. Una volta in Italia, la donna è stata portata in carcere mentre i figli affidati ad una comunità.

Un analogo appello lo aveva lanciato anche il marito Koraichi, incontrato casualmente da un giornalista de Il Giornale in un altro campo profughi nella zona di Al Hassaka, nel Nord Est della Siria, dove era detenuto insieme ad altri ex combattenti dell’Isis. L’uomo sarebbe morto per problemi di salute.

La coppia aveva avuto un ruolo anche nel reclutamento nell’associazione terroristica di Abderrahim Moutaharrik, ‘il pugile dell’Isis’ come è stato soprannominato, e  della moglie Salma Benncharki, arrestati nell’aprile del 2016 a Lecco, dove la coppia viveva. Moutaharrik, attraverso Koraichi, aveva ricevuto l’ordine di non partire per la Siria ma di colpire in Italia, compiendo un attentato terroristico in Vaticano.

E’ stato fermato per tempo in un’operazione condotta da Digos di Lecco e Ros dei Carabinieri, nella quale era stata arrestata anche la sorella di Koraichi, Wafa che risiedeva a Baveno, e Abderrahmane Khachia in provincia di Varese, quest’ultimo fratello di un altro foreign fighters morto in Siria.

Solo qualche giorno fa (vedi articolo), la Digos di Lecco aveva tratto in arresto un altro integralista islamico: Ghaith Abdessalem già espulso ne 2017 e rientrato in Italia per rivedere la famiglia residente a Lomagna.