LECCO – Un nuovo duro colpo allo spaccio di droga è stato assestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco: arrestati tre marocchini, tutti pregiudicati e gestori di un traffico di cocaina che garantiva loro fino a 20 mila euro a serata ed un giro di circa 600 clienti.
L’indagine si è evoluta dalla precedente operazione “Baby park”, che aveva permesso alla Polizia altri arresti tra i malviventi che utilizzavano le aree di sosta della SS36 come piazza di spaccio. Con successivi monitoraggi, gli agenti sono riusciti ad individuare i nuovi “cavallini” che avevano sostituito i precedenti spacciatori sull’illecito mercato.
In particolare è stato accertato che i pusher utilizzavano un bosco nel territorio comunale di Bulciago, come deposito di droga e luogo di scambio con i clienti. Il 16 luglio scorso è partito il blitz della Mobile, che si è trovata però a far fronte alla dura reazione degli spacciatori, con due agenti feriti. Per farsi largo con l’auto, uno dei malviventi ha cercato addirittura di investire un poliziotto e quest’ultimo ha esploso alcuni colpi di pistola alle gomme tentando di fermarlo.
Sfuggiti alle forze dell’ordine, non è durato molto la loro latitanza: dopo pedinamenti e appostamenti, nell’ultima settimana sono stati tutti e tre individuati e arrestati.
Il primo a finire nella rete degli agenti è stato proprio il conducente dell’auto investitrice, un 17enne marocchino (M.Y.) con già alle spalle tre arresti, il primo a soli 13 anni e sempre per spaccio. Il giovane è stato bloccato in piazzale Lotto a Milano.
Nel monzese è stato invece raggiunto il 35enne Tbaili Rachid, che è stato beccato mentre in auto consegnava la droga ad un cliente e viste le auto degli agenti ha tentato una pazza fuga sulla Statale, in direzione di Lecco, fino a schiantarsi all’uscita di Desio.
Il terzo invece, il 24enne Lourdsadi Nourden, si trovava in carcere per un precedente arresto. Il tutto è stato svelato in una conferenza stampa in Questura, dal capo di Gabinetto Andrea Atanasio e dal capo della Mobile, Marco Cadeddu.
I clienti, residenti sia in Brianza che nell’alto lago, erano per la maggior parte lavoratori che si recavano ad acquistare la coca subito dopo l’uscita dalle fabbriche. L’auto in possesso del minorenne è risultata essere invece intestata a Dionigi Crugliano, prestanome di origine calabrese già noto alle cronache per essere risultato intestatario di oltre 500 veicoli.
Le accuse nei confronti degli arrestati sono quelle di resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente e spaccio di droga.

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