Bullismo alle scuole di Mandello, la lezione la fanno i Carabinieri

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Da sinistra il comandante della stazione carabinieri di Mandello luogotenente Francesco Minniti, il tenente colonnello Rocco Italiano, il preside Renato Cazzaniga e il tenente Simone Scafuri.
Da sinistra il comandante della stazione carabinieri di Mandello luogotenente Francesco Minniti, il tenente colonnello Rocco Italiano, il preside Renato Cazzaniga e il tenente Simone Scafuri.

MANDELLO – “Oggi abbiamo voluto trasmettervi un messaggio importante e darvi uno spunto di riflessione. Fatene tesoro e non dimenticate di avere davanti a voi un futuro meraviglioso. Abbiate però sempre la forza di pensare con la vostra testa e di agire con intelligenza”.

Si è concluso con questa esortazione l’incontro che martedì 20 maggio ha riunito nell’aula magna dell’Istituto comprensivo “Alessandro Volta” di Mandello una novantina di alunni delle classi terze. In cattedra, per una volta, non i loro insegnanti ma l’arma dei carabinieri, che ogni anno entra nelle scuole per tenere incontri finalizzati a promuovere la cultura della legalità.

DSC_1343Quello odierno aveva un significato ovviamente particolare alla luce di quanto accaduto di recente proprio al “Volta” di Mandello, teatro di un episodio di bullismo di cui è stato protagonista suo malgrado un alunno, oggetto di scherno e di atti violenti da parte di alcuni compagni di classe.

“Peggio del bullismo c’è soltanto l’indifferenza – ha detto il tenente colonnello Rocco Italiano, comandante provinciale dell’arma, che nella “sua” ora di lezione ha ripetutamente dialogato con i ragazzi – ossia il far finta di niente e il ritenere che ciò di cui si è stati magari testimoni sia un problema che non ci appartenga”. “Ricordatevi, ragazzi, non c’è comportamento peggiore”, ha insistito il comandante appena prima di citare Martin Luther King, pastore protestante e leader dei diritti civili, assassinato negli Stati Uniti nel 1968.

“Era una persona straordinaria – ha detto l’ufficiale dei Cc – che si battè a lungo per l’integrazione. Lui diceva di non temere tanto le azioni malvage quanto piuttosto il silenzio degli uomini onesti. Ecco perché siamo tenuti a considerare gli altri importanti quanto noi stessi e perciò a rispettarli. E rispettarli vuol dire anche non essere reticenti”.

“E’ vero, non dobbiamo avere comportamenti irrispettosi o inopportuni”, hanno ammesso gli alunni intervenuti su sollecitazione dello stesso comandante dei carabinieri, il quale ha insistito sull’importanza di rispettare chiunque, anche se magari non se ne condividono le idee.

“Non dobbiamo necessariamente andare d’accordo con tutti – ha spiegato – ma il rispetto viene prima di ogni altra cosa e voi avete il dovere appunto di rispettare chi è  al vostro fianco”.

DSC_1350Con il tenente colonnello Italiano c’erano il tenente Simone Scafuri, il comandante della stazione carabinieri di Mandello luogotenente Francesco Minniti e il preside, Renato Cazzaniga. E’ stato proprio il dirigente scolastico a sollecitare gli alunni riuniti nell’aula magna dell’istituto ad agire sempre in modo tale che non vi siano luoghi d’ombra, dunque a far diventare la scuola “una casa trasparente”.

“Siamo sicuri – ha aggiunto il preside rivolto proprio ai ragazzi – di affidare questo messaggio a persone intelligenti. Abbiamo fiducia in voi e sappiamo che non ci deluderete”.

Altri messaggi sono stati lanciati nel corso dell’incontro dal comandante dei carabinieri. “Se un compagno provoca un amico – ha detto – danneggia la libertà di tutti e noi non dobbiamo consentirglielo. Abbiamo perciò il dovere di parlare e di riferire determinati comportamenti a chi ha l’autorità per intervenire e prendere i provvedimenti del caso”.

Poi la sollecitazione conclusiva a riflettere sui concetti emersi durante l’inedita “lezione” e l’invito a guardare sempre avanti.

Un momento dell'incontro dell'arma dei carabinieri con gli alunni della scuola media Volta di Mandello.
Un momento dell’incontro dell’arma dei carabinieri con gli alunni della scuola media Volta di Mandello.