Dopo il botta e risposta tra gli assessori interviene il sindaco
“Ma quali avvisi? Nessuno ci ha detto niente”
CALOLZIO – “Dopo la telefonata chiarificatrice di questa mattina col sindaco di Lecco Virginio Brivio, cui devo riconoscere quanto meno l’onestà intellettuale di aver riconosciuto che il suo Comune aveva mal gestito la situazione, avevo archiviato la questione, pur contrariato per i grandi disagi che migliaia di persone, me compreso, avevano dovuto subire. Poi ho letto le dichiarazioni dell’assessore Corrado Valsecchi, cui non posso non replicare”.
E’ il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi ad intervenire sul caos traffico causato dai lavori a Rivabella che oggi hanno costretto diversi automobilisti a lunghe code e disagi.
“Ribadisco che, a differenza di quanto affermato dall’assessore, il Comune di Lecco non ha mai inviato alcuna comunicazione a nessuno dei nostri uffici circa la chiusura della strada a Rivabella. Pertanto, non è stato possibile concertare nulla e tanto meno attivare la nostra Polizia Locale o avvisare la cittadinanza. Lascia senza parole l’affermazione che Calolziocorte avrebbe dovuto meglio coordinarsi con Lecco, mi chiedo su che basi, visto che non siamo stati informati di nulla. Ma di che cosa stiamo parlando? A meno che siamo su ‘Scherzi a parte’ ” ha affermato il sindaco.
“Di conseguenza, prego l’Assessore di informarsi meglio prima di rilasciare simili dichiarazioni fasulle. Inoltre, visto che ha pure affermato che anche il Comune di Calolziocorte in passato avrebbe creato problemi di viabilità a Lecco, devo fargli presente che a Calolzio si sono asfaltate le due direttrici principali per Bergamo la scorsa estate, dopo che da anni non si interveniva (quindi quando mai avremmo creato problemi di viabilità al capoluogo?), ovviamente programmando lavori notturni”.
Ghezzi ha concluso: “Non so chi abbia preso con tanta leggerezza la decisione di chiudere nelle ore di maggior traffico un’arteria così importante senza calcolarne le conseguenze e gli enormi danni alla collettività, stimabili in centinaia di migliaia di euro (migliaia di ore di lavoro andate in fumo, appuntamenti saltati, treni persi ecc. ecc.), conosco però chi sovraintende alla struttura. Da lui mi aspetterei almeno delle scuse, non al Comune di Calolziocorte, ma ai cittadini vittime di questo giovedì da dimenticare”.