L’obiettivo dell’avvocato e dei familiari è che Carlo Gilardi torni al più presto a casa ad Airuno
Presentato anche un esposto in Procura per far luce su alcune “incongruenze” nei bonifici. A febbraio l’udienza preliminare per circonvenzione di incapace
AIRUNO / LECCO – “Incontrerò il mio assistito in casa di riposo nel fine settimana. Il mio obiettivo rimane quello di portarlo a casa sua il prima possibile. Ottimista in merito? Direi di sì”. A parlare è l’avvocato Silvia Agazzi, il legale che dall’estate scorsa sta seguendo Carlo Gilardi, l’anziano e facoltoso professore di Airuno la cui vicenda è balzata agli onori delle cronache nazionali attraverso diversi servizi della trasmissione televisiva Le Iene.
Il 22 udienza in Tribunale davanti al giudice tutelare
Sottoposto all’istituto dell’amministratore di sostegno dal 2017 su istanza della sorella Sandra, accolta dal giudice tutelare del Tribunale di Lecco, Gilardi, 90 anni compiuti il 4 dicembre, si è sempre opposto a questa misura, ritenendosi in grado di gestire sia la sua persona che il patrimonio in autonomia. Il 22 dicembre, in Tribunale, si terrà l’udienza davanti al giudice Marta Paganini proprio in merito alla figura dell’amministratore di sostegno: “Chiederemo la revoca o la sostituzione” fa sapere l’avvocato, precisando di non poter entrare più approfonditamente nei particolari della questione.
L’esposto in Procura dei cugini
Nel frattempo si sono mossi anche i parenti di Gilardi, i cugini di terzo grado Augusto e Stefania Calvi che tramite il loro legale, l’avvocato toscano Mattia Alfano, hanno presentato un esposto in Procura chiedendo di fare luce su quelle che a loro giudizio appaiono come delle stranezze nella gestione del patrimonio di Gilardi. “Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una documentazione parziale relativa agli estratti conto del professor e abbiamo notato delle incongruenze in alcuni bonifici effettuati dal conto corrente di Gilardi, tra cui quello relativo all’acquisto della bicicletta elettrica per 1290 euro che non ci risulta Carlo abbia mai usato. Risultano anche bonifici per incarichi a diversi professionisti su cui vogliamo vederci più chiaro”.
Incongruenze da chiarire
Alfano precisa che si tratta di un esposto che vuole avere una finalità propositiva: “Quella in nostro possesso è una documentazione parziale, fornitaci da una fonte esterna. Saremmo ben contenti se ci fossero atti che smentissero le carte in nostro possesso e per questo chiediamo alla Procura di approfondire la questione”.
Anche perché, in ballo, non ci sarebbero poche decine di euro e i reati che si potrebbero intravedere, qualora tutte le ipotesi dovessero trovare corrispondenza negli approfondimenti ancora da svolgere, sono quelli di peculato, abuso di potere e perfino sequestro di persona. Il legale assicura però che la priorità dei suoi assistiti è quella di poter rivedere e riabbracciare Carlo e farlo tornare a casa: “Non capiamo perché un parente non possa fargli visita in questo momento in Rsa e come questo possa nuocerli”.
Il procedimento penale per circonvenzione di incapace
Complesso e intricato, il caso Gilardi vede intrecciarsi la questione dell’amministratore di sostegno (il professor ne ha cambiati cinque in tre anni) con il procedimento penale che lo vede vittima di una (presunta) circonvenzione di incapace. Aperta su denuncia del primo amministratore di sostegno, l’indagine della Procura si è chiusa alcune settimane fa con la richiesta del Pm Andrea Figoni di rinvio a giudizio di sette persone, tra cui Brahim El Maozoury, l’ex badante di Gilardi, nella cui casa, a Brivio, il professore aveva trasferito la residenza negli ultimi tempi, salvo poi essere trasferito, a fine ottobre, con un provvedimento del giudice alla Rsa Airoldi e Muzzi di Lecco.
Udienza preliminare a febbraio
L’udienza preliminare è fissata per il 2 febbraio: Brahim e altri cinque imputati (tra cui due risultati irreperibili) sono difesi dall’avvocato Andrea Artusi mentre un settimo è difeso da un avvocato del foro di Monza. Il gip Salvatore Catalano ha respinto nei giorni scorsi l’istanza di incidente probatorio avanzata dall’avvocato Artusi per chiedere che Gilardi venisse sottoposto a perizia psichiatrica in modo da cristallizzare la situazione attuale. Il giudice non ha ritenuto che ci fosse questa urgenza rinviando eventuali perizie alla fase dibattimentale.
Cinque perizie di parte
Una questione, quella della capacità di intendere e volere dell’anziano professore, su cui ruota, inevitabilmente, l’intera vicenda tanto che proprio lo stesso Gilardi si era sottoposto sua sponte, dal 2017 in avanti, a ben 5 perizie, commissionate a esperti diversi, per certificare il pieno possesso delle capacità mentali e cognitive. A questi documenti va aggiunta la Ctu, effettuata su incarico del Tribunale, da cui emergerebbe l’ipotesi di un disturbo comportamentale del professore legato alla sua prodigalità esasperata, ma anche una nota dell’Asst Lecco, risalente al novembre 2019, in cui si sarebbe sconsigliato un eventuale ricovero in casa di riposo per Gilardi, auspicando per lui la creazione di una progettualità che prevedesse il mantenimento del professore nel suo contesto residenziale con le sue routine e abitudini.