DUBINO – “Abbiamo perduto un compagno di strada, il padre di una piccolissima bambina, è il momento del dolore”.
Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in persona ha voluto partecipare ai funerali dell’agente Francesco Pischedda, morto a soli 28 anni precipitando nel vuoto insieme al malvivente che aveva appena placcato nel corso di un inseguimento a Colico (vedi articolo).
Il giovane poliziotto non ha esitato a mettersi alla calcagna del fuorilegge, un 25enne moldavo anch’esso ora grave in ospedale, scendendo dall’auto di servizio per rincorrere il sospettato. “E’ la cifra di questo ragazzo – ha proseguito Gabrielli – e di chi lavora nelle forze di polizia”. Un orgoglio per il nostro Paese. “Sono d’accordo” ha concluso il capo delle divise blu, giunto appositamente a Nuova Olino per l’ultimo saluto all’agente.
Proprio in questa frazione di Dubino, alle porte della provincia di Sondrio, Francesco viveva con la propria compagna Anna e la figlioletta Nicole, nata meno di dieci mesi fa. Era nato a Imperia, da genitori sardi, del paese di Bosa, da dove sono dovuti partire papà Giovanni e mamma Diana, dopo aver ricevuto la tragica notizia. Anche la nonna Elvira li ha accompagnati nel viaggio verso Lecco.
Una famiglia allargata ai colleghi della Polizia, a decine hanno preso parte ai funerali odierni, accanto ai parenti di Francesco al suo partner di lavoro, Alberto Necchi, con lui in quella drammatica serata e il cui fratello sacerdote, don Corrado, ha voluto affiancare nel rito don Andrea Lotterio, cappellano delle forze dell’ordine di Lecco, e don Bruno, parroco di Nuova Olonio.
“E’ una tragedia che ha colpito tutta la comunità – ha sottolineato il sindaco di Dubino, Emauele Nonini – Francesco abitava qui da alcuni anni ma si è subito integrato. A Nuova Olonio c’è una piccola comunità di poliziotti, molti dei quali in servizio a Bellano, proprio come lui”.
Il picchetto d’onore ha accolto la salma del 28enne, avvolta nel tricolore, sul sagrato della chiesa, mentre la tromba risuonava nel silenzio del presenti. I vertici non solo della Questura, ma anche dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale di Lecco, di Procura e Prefettura, della Provincia di Lecco e Sondrio, insieme ai sindaci di Bellano, Colico e Delebio hanno atteso l’arrivo del feretro dell’agente scomparso. Ai funerali anche il comandante regionale della Polstrada, Roberto Campisi e l’alto dirigente Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato.
“Non ci siamo raccolti qui, oggi, per ricordare una vita spettata ma una vita donata – ha sottolineato Andrea Lotterio intervenendo durante la santa messa – una vita che ha ricevuto amore dai propri genitori, donata a un lavoro che solo la passione può portare avanti. Non è la vita, ma è l’amore che vince la morte”.
La preghiera di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia, ha preceduto la partenza della salma verso l’esterno della chiesa, dopo il ricordo di un collega: “Ieri sera hai attaccato ancora più attaccamento e volontà verso questa professione, perché pur potendo restare in macchina, il tuo modo di essere ti ha portato a non restare inerte, rivolgenti in prima persona come sempre hai fatto”.