Cocaina sulla “super”: 14 pusher arrestati dalla Polizia

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    LECCO – Diciannove ordinanze di custodia cautelare, sette perquisizioni in quattro province, tre autovetture sequestrate, 24 indagati, centinaia di clienti identificati di cui 20 segnalati come consumatori di sostanze stupefacenti: sono questi i numeri dell’operazione “Speed 2” che all’alba di mercoledì mattina ha avuto il suo culmine con gli arresti eseguiti dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco.

    Così come per la precedente operazione (“Speed”), che si era conclusa lo scorso febbraio con l’esecuzione di nove misure cautelari, è lo spaccio di cocaina sulla Statale 36 ad essere al centro dell’inchiesta iniziata nell’ottobre del 2013 e coordinata dalla Procura di Como.

    speed - fase arresto
    La fase di uno degli arresti effettuati all’alba dalla Polizia di Stato

    Ad ottobre di quell’anno, infatti, gli agenti erano riusciti ad intercettare una coppia di lecchesi, abituali consumatori di cocaina, che si erano recati ad Inverigo per acquistarne una dose da uno spacciatore marocchino.

    Questo il principio delle indagini che, attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche, è riuscita a risalire a ben cinque “batterie” di spacciatori stranieri, tutti clandestini di origine marocchina e residenti nell’hinterland milanese, che avevano fatto della “super” e dei suoi svincoli il luogo principale per incontrare i propri clienti.

    La perquisizione effettuate con l'ausilio dell'unità cinofila nella casa di uno degli arrestati
    La perquisizione effettuate con l’ausilio dell’unità cinofila nella casa di uno degli arrestati

    Su questi ultimi, in particolare, si sono concentrate le attenzioni della Polizia di Stato: “In più occasioni abbiamo colto quanto pericoloso fosse provvedere con arresti in flagranza degli spacciatori poiché, in quanto clandestini, spesso tentavano la fuga in auto rischiando di provocare incidenti nei quali potevano finire coinvolti altri automobilisti – ha spiegato il capo della Squadra Mobile, Marco Cadeddu – per questo motivo abbiamo preferito un indagine scrupolosa partendo dall’ascolto dei clienti per risalire all’organizzazione criminale che li riforniva”.

    Fughe rocambolesche come quella tentata a Molteno, il 14 novembre del 2013, da due marocchini e terminata con l’auto degli spacciatori finita fuori strada; uno dei due pusher era riuscito a scappare a piedi nei boschi, l’altro (Koudia Said, classe 1980) era stato arrestato. In quell’occasione era stata identificata una coppia di clienti, professionisti residente in provincia di Lecco, che aveva occultato in un chewing-gum la droga appena acquistata.

    L'arrestato viene portato in Questura a Lecco
    L’arrestato viene portato in Questura a Lecco

    Aveva tentato di sottrarsi all’arresto anche il 25enne Wahid Driss, fermato il 10 gennaio scorso a Veduggio dalla Polizia dopo un inseguimento che aveva provocato il ferimento di due agenti; il giovane era stato intercettato nei pressi di un bosco adiacente alla SS36 dove erano state nascoste 66 dosi di stupefacente tra le radici di una pianta; la droga era stata sequestrata.

    Prima di questi fatti, il 6 novembre 2013 a Ballabio, un 43enne residente in Valsassina era stato denunciato per possesso di 5 dosi di coca; mentre il 2 dicembre dello stesso anno a Bellano un altro consumatore di 49 anni residente nell’Alto lago era stato denunciato per possesso di 4 dosi. Solo due giorni dopo era stato consegnato ala giustizia Admi Hicham, spacciatore marocchino di 35 anni, arrestato all’Auchan di Cinisello Balsamo con 27 grammi di polvere bianca e 3800 euro in contanti.

    Tutto questo ha preceduto gli arresti avvenuti nella giornata odierna: 19 misure cautelari emesse dalle Procure di Lecco, Como e Monza, eseguite all’alba dalla Polizia di Stato con il coinvolgimento di ben 60 agenti.

    “Un’indagine durata parecchi mesi e che ha avuto un finale corposo, con un grande impiego di uomini e con la collaborazione del reparto anticrimine di Milano” ha commentato il questore, Alberto Francini .

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    Dei 19 ricercati, cinque sono risultati irreperibili. Ecco i nomi dei fermati: Admi Hickam (classe 1980), Chaoub Kamal (classe 1984), Ennadi Amine (classe 1982), El Achab Issam (classe 1991), Khallouki Nabil (classe 1979), Koudia Said (classe 1980), Mazari Amed (classe 1986 rintracciato e arrestato in provincia dell’Aquila), Harkaoui Youssef (classe 1990 già arrestato quattro volte nell’ultimo anno), Tarik Said (classe 1986), Tabia Ayoub (classe 1994), Benkirane Mohamed Al Mahid (classe 1988), Ezzaoya Cherkaoui (classe 1991); El Oirrak El Moukhtar (classe 1991), Mazaoui Youssef (classe 1990).

     Marco Cadeddu
    Marco Cadeddu

    “Si tratta di soggetti giovani – ha spiegato il capo della Mobile – i cossidetti ‘cavallini’, che distribuivano materialmente la droga sulle strade, sono circa ventenni; poco più grandi i soggetti invece, all’incirca trentenni, gli individui che si trovavano un gradino sopra nell’organizzazione”.

    Cinque i gruppi di spaccio individuati nelle indagini: “Batterie che non facevano cartello tra loro, al contrario erano in concorrenza – ha proseguito Cadeddu – spesso si rubavano i clienti tra loro ed è capitato anche che si speronassero in auto”.

    Ingenti gli incassi dello spaccio: solo nelle perquisizioni attuate dalla Polizia in mattinata al momento degli arresti, sono stati recuperati 18 mila euro, frutto di una serata di “lavoro”.

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