LECCO – l’Unione degli Studenti ha lanciato la campagna nazionale per il sabotaggio dei test Invalsi e contro il numero chiuso nelle università. A Lecco il coordinamento provinciale del sindacato studentesco, lunedì, ha organizzato un presidio, che si è svolto in via Marco d’Oggiono sotto la sede del provveditorato per l’istruzione dalle ore 15.30.
Tutti gli studenti partecipanti, in totale una trentina di studenti, hanno indossato delle mascherine chirurgiche con disegnate delle “X”, ad indicare la duplice valenza della protesta: da una parte, i test di ammissione a medicina, i cui risultati sono visibili da oggi, dall’altra lo slogan dell’evento ‘Noi non siamo delle crocette ‘ che è stato urlato a gran voce dagli studenti.
“Le motivazioni per cui riteniamo che i test andrebbero aboliti sono svariate – spiegano dall’Unione degli studenti – Producono saperi superficiali, creando competenze a danno di conoscenze ed abilità dei singoli studenti, trasmettendo un messaggio di meccanicità passiva dell’apprendimento, per il quale è sufficiente, ”tirare ad indovinare”, come gli stessi studenti hanno affermato. Sono rappresentativi di un sistema valutativo quantitativo e viene incentivato lo studio con il fine ultimo del voto, surclassando completamente l’importanza dell’apprendimento come mezzo per una formazione personale. Bisogna a questo punto ricordare che i test Invalsi non possono essere, a norma di legge, valutati, ma molto spesso questo viene dimenticato, punendo l’astensione con la valutazione dei test. Se sono tanto importanti, questi numeri, come si fanno ad ignorare i 14 milioni di euro spesi ogni anno per somministrare questi test agli studenti, in un momento in cui le scuole cadono a pezzi per mancanza di soldi da stanziare alle scuole?”
Test che per L’UDS servono a “schedare gli studenti, e non a migliorare le loro conoscenze, sono infatti creati al solo fine di stilare classifiche, valutando un’intera scuola in base ai risultati ottenuti, secondo un’idea di meritocrazia deviata che non tiene conto delle differenze socio economiche presenti in Italia, né tanto meno del ruolo che queste svolgono sul rendimento degli studenti”.
Le richieste del sindacato degli studenti sono: “la trasformazione radicale dei test di ammissione alle università di medicina, architettura, veterinaria, odontoiatria e l’eliminazione dei test ad Aprile, dannosi per gli studenti sotto maturità, immaginando selezioni in itinere, come metodo già utilizzato in molti Paesi dell’Unione Europea. Lo stop all’estensione del numero chiuso a tutte le facoltà universitarie. L’abrogazione dei test INVALSI sia per le classi seconde, che per le prove di maturità”.

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