LECCO – La valorizzazione della cultura e delle tradizioni del territorio passa soprattutto da un’attività di formazione e conoscenza, per questo la Provincia di Lecco ha deciso, lo scorso anno, di promuovere e finanziare due corsi d’apprendimento nell’ambito dell’Ecomuseo del distretto dei monti e dei laghi briantei, che si sono conclusi nei giorni scorsi.
Il primo di questi, Mappare la comunità dell’Ecomuseo del distretto dei monti e dei laghi briantei, rivolto agli operatori eco-museali e coordinato dall’architetto Loredana Poli, si è sviluppato in 14 lezioni tematiche e laboratori didattici, presso diverse sedi dell’Ecomuseo. La finalità è stata quella di valorizzare la cultura e le tradizioni locali per promuovere una maggiore diffusione della conoscenza delle attività dell’Ecomuseo.
Il secondo corso, Memorie del quotidiano. Storie di vita e usanze di lungo periodo, a cura del professor Massimo Pirovano, ha trattato, attraverso 5 incontri di formazione, il tema della ricerca etnoantropologica, basandosi in prevalenza sul recupero dell’identità locale attraverso la realizzazione di videointerviste per il recupero delle testimonianze di anziani residenti nei comuni del territorio interessato.
Come riconoscimento per la partecipazione all’attività, martedì pomeriggio, presso la Sala Consiliare della Provincia di Lecco, si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione agli iscritti.
L’architetto Poli e il professor Pirovano sono intervenuti complimentandosi con i corsisti ed esprimendo la loro gratitudine nei confronti della Provincia di Lecco per l’attività svolta e la sensibilità mostrata per queste iniziative di recupero del patrimonio culturale locale.
Soddisfatto anche l’assessore provinciale alla Cutura, Marco Benedetti: “Le due iniziative – ha sottolineato – hanno permesso la creazione di un metodo di lavoro e di un linguaggio comune per un gruppo di operatori diventati un riferimento per il territorio e per l’Ecomuseo. Inoltre, la costituzione di una rete di collaborazione tra operatori e istituzioni, diviene un veicolo per facilitare la conoscenza e la diffusione del progetto ecomuseale, nonché la trasmissione di un patrimonio poco valorizzato, come quello delle pratiche della vita quotidiana. Auspico che questo rappresenti il primo passo nell’ottica di una reale attivazione della comunità locale nella conoscenza, conservazione e trasmissione della propria cultura”.