INTROBIO – Una quarantina di persone del Soccorso Alpino, un elicottero della Guardia di Finanza e i cani molecolari stanno setacciando da questa mattina l’intera Val Biandino alla ricerca di un giovane lecchese classe 1980 che da lunedì scorso non è più rientrato a casa.
La prima segnalazione è giunta dal gestore del rifugio Tavecchia che si è insospettito dopo aver visto per diversi giorni, a partire da lunedì scorso, una macchina parcheggiata all’imbocco della strada sterrata che sale in valle.
Nel frattempo un trentenne di Lecco non si è presentato ad un appuntameto che aveva con alcuni amici i quali non riuscendolo a rintracciare nemmeno sul cellulare per alcuni giorni si sono a loro volta insospettiti. Con i genitori del ragazzo fuori città, gli amici sono riusciti a risalire a una copia delle chiavi di casa fornita da un conoscente dell’amico (che vive da solo) e una volta entrati nell’appartamento hanno constatato che non era rientrato. Con una verifica incrociata effettuata da Carabinieri si è quindi scoperto che l’auto posteggiata all’imbocco della strada che sale in Valbiandino risultava essere quella del trentenne lecchese scomparso. A quel punto sono stati avvisati i genitori che hanno fatto rientro in quel di Lecco, dopodichè è scattata la denuncia di scomparsa e ieri sera sono cominciate le ricerche tutt’ora in corso.