ERBA / VALMADRERA – Ha patteggiato a 4,5 milioni di euro Cesare Diotti, 73 anni, titolare della Diotti Spa, finito agli arresti domiciliari lo scorso anno con l’accusa di aver emesso fatture false per 25 mila euro in 5 anni.
Nella giornata di ieri, giovedì, la fine della vicenda giudiziaria che ha investito l’azienda erbese: Cesare Diotti dovrà restituire 4,5 milioni e scontare 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) mentre il figlio Samuele, 45 anni, è stato condannato a 2 anni.
Anche l’imprenditrice Maria Rita Vassena, dell’omonima azienda di Valmadrera, è stata condannata al risarcimento di 2 milioni di euro e a 1 anno e 8 mesi, per l’accusa di aver venduto alla Diotti Spa metalli in nero.
L’indagine era culminata nell’operazione della Guardia di Finanza di Como del gennaio dello scorso anno riguardo ad una presunta frode per un valore di circa 50 milioni di euro sottratti al fisco.
Un sistema di frode, quello smascherato dai finanzieri, che, secondo gli inquirenti, si sarebe basato su quattro società “cartiere”, rette da prestanomi, create appositamente per emettere false fatture per acquisti inesistenti di materiale ferroso in favore di due società con sede a Valmadrera e ad Erba.
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