Furti di moto, ecco quante ne hanno “fregate” da gennaio nel lecchese

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    motoLECCO – I dati relativi ai furti di moto in provincia di Lecco sono in rialzo e tra quelle preferite dai ladri ci sono quelle sportive. I dati forniti dalla Federazione Motociclistica Italiana conferma che la situazione non è certo rosea per i motociclisti lecchesi.

    Nel 2014, fino ad ora, sono state sottratte ai lecchesi 41 moto delle quali, per fortuna, 11 sono state riconsegnate dalle Forze dell’Ordine ai legittimi proprietari.

    Nel 2013 il numero di furti è stato superiore con 48 moto rubate e 16 ritrovamenti. Ma quali sono le moto prese più di mira dai malviventi? Le più gettonate sono purtroppo quelle made in Italy ovvero le Ducati e le Mv Agusta, ma anche le giapponesi sportive Yamaha R1 e R6 assieme alle Honda Cbr 600 e 1000 e le Suzuki sono entrate a far parte di questi oggetti del desiderio dei ladri, mezzi che sanno benissimo come piazzare.

    Spesso le moto rubate restano per un certo periodo nascoste, poi si passa alla fase più delicata quella necessaria per rimettere sul mercato i mezzi nella stragrande maggioranza dei casi, sul mercato finiscono i pezzi, dopo essere stati accuratamente smontati.

    I più richiesti sono le plastiche, che vanno dal serbatoio alle carene per passare ai fianchetti e, spesso, vengono acquistati per poche centinaia di euro sui siti internet.

    I motori solitamente vengono venduti in blocco senza essere smontati e qui, purtroppo, si tocca una nota dolente perchè a volte questi motori vengono utilizzati per le corse sia quelle clandestine che regolari.
    I motori sono richiestissimi così come ruote e forcelle, mentre i telai, avendo il numero seriale di costruzione, diventano un vero problema per i ladri.

    Il mercato su internet è davvero goloso di queste moto rubate e quando vengono smontate si fa a gara per accaparrarsi i pezzi più richiesti perché nella rete telematica delle vendita si possono fare dei veri affari a poche migliaia di euro. Li si possono portare a casa pezzi che dal rivenditore costerebbero almeno cinque o sei volte superiore.

    In questi casi dovrebbe essere l’utente stesso a dover stare attento, prezzi troppo bassi sono un segnale che la merce è di scarsa qualità oppure di dubbia provenienza, senza dimenticare che chi acquista consapevole che si tratta di prodotti rubati è per la legge lui stesso un ricettatore.  Ci sono poi tipi di motociclette per lo più da strada, ma meno richieste dal mercato, che prendono il volo per l’estero.

    A tutto questo si aggiunge la piaga delle importazioni parallele, dove gente di malaffare si affida ad artigiani dalle “mani d’oro” per far tornare pulita una moto rubata e rimetterla sul mercato come moto d’occasione.