LECCO – Era un vero amore quello di Matteo Pigazzi per la moto e purtroppo, drammaticamente, in sella alla sua due ruote si è spenta la sua vita, troppo breve, finita a soli 16 anni in un incidente stradale sabato sera a Primaluna, il paese dove abitava con la famiglia.
Una tragica caduta lo ha strappato all’affetto di mamma Marina, papà Franco del suo fratellino Andrea, sei anni più piccolo di lui. L’elicottero del 118 lo aveva trasportato all’ospedale di Lecco dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico negli attimi successivi al ricovero, ma questo non è bastato a salvarlo. I medici non hanno mai sciolto la prognosi e domenica le sue condizioni sono drammaticamente peggiorate.
In serata in Valsassina si era già diffusa la notizia della sua scomparsa, lasciando nel lutto la comunità di Primaluna e il mondo del motociclismo, diventato la sua seconda famiglia.
“Ciao Teo .. ripenso a tutte le volte che ti buttavi per non farmi cadere, eri un grande e lo rimarrai per sempre … un angelo speciale che continuerà a seguirci da lassù! ” è il ricordo che gli ha dedicato il campione di trial Matteo Grattarola.
‘Piga’, come lo chiamavano gli amici, correva da giovanissimo nel minitrial per il Motoclub Valsassina: “La moto era una passione che gli scorreva nel sangue e che aveva ereditato dallo zio Rodolfo Arrigoni, anche lui biker, oggi nel campionato per moto d’epoca – ci dice Daniele Gilardi, responsabile della sezione trial del club valsassinese – Siamo rimasti tutti scioccati dalla sua morte”.
Dal 2015 il ragazzo affiancava un’altra giovane promessa del trial lecchese, Luca Petrella, era il suo ‘seguidores’ come si dice in gergo motociclistico, lo assisteva durante la gara e negli ostacoli.
“I ricordi di Matteo sono tantissimi… dagli allenamenti settimanali alle gare di campionato italiano… il ricordo che ho è che quando lo vedevo andare in moto e seguire me metteva una passione incredibile! Si vedeva che viveva per quello!” ci scrive Luca.
Un legame che andava oltre lo sport, tanto che il padre Massimo Petrella lo aveva accolto in azienda, la Meles di corso Matteotti a Lecco, dove il 16enne (che studiava come elettricista all’Enaip di Lecco) aveva appena iniziato uno stage formativo.
“Per noi era come un figlio – racconta Massimo Petrella – frequentava la nostra casa, capitava che si fermasse a mangiare e dormire da noi. Avrebbe dovuto seguire Luca questo weekend per le gare a Genova ma ha preferito restare qui per festeggiare il Carnevale con gli amici. Chissà, se fosse partito magari non sarebbe successo…”
La famiglia Pigazzi ha dato l’assenso alla donazione degli organi e nella tarda mattinata i medici hanno iniziato l’operazione per l’espianto. Nel frattempo si attende di conoscere la data per l’ultimo saluto al piccolo campione.
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