Sono allibiti i rappresentati delle associazioni Cellula Coscioni, Qui Lecco Libera e Renzo e Lucio a fronte della bocciatura della proposta di delibera sottoscritta da 1119 cittadini con la quale chiedevano l’istituzione di un Registro dei Testamenti Biologici, da parte del Consiglio comunale e in particolar modo da parte dell’Amministrazione Brivio targata PD.
“La nostra proposta non implicava nessuna intrusione nel campo legislativo, nessun costo aggiuntivo per l’Amministrazione comunale e pieno valore giuridico di una attestazione con data e firma certa – sottolinea Sergio De Muro segretario di Cellula Coscioni a nome delle tre associazioni – Semplice per qualsiasi mortale, ma non per questo Consiglio e la sua maggioranza che, attestandosi e nascondendosi dietro una fantomatica relazione tecnica mai specificata nei termini, ha negato in modo generico un qualsiasi valore giuridico, quando questo era riconosciuto nelle sue caratteristiche di atto notorio dalla nota ANCI in risposta alla circolare ministeriale del novembre 2010 che ha tentato, senza riuscirvi e senza che a questa siano seguite ulteriori conseguenze, di togliere legittimità alle oramai numerose delibere comunali esistenti in materia, e negava qualsiasi valore pratico ad un atto che, nella sua semplicità, sarebbe stato accessibile a tutti”.
Pervade anche un senso di rabbia per un secondo rifiuto, quello di integrare la proposta del Registro con quella avanzata in “zona Cesarini” dal segretario cittadino del PD Mario Tavola: “La maggioranza – prosegue De Muro – ha preferito proporre/ imporre in sostituzione e non, come da noi proposto, ad integrazione, l’autenticazione di scritture private per la nomina di Amministratori di Sostegno, nomina, a detta di coloro che l’hanno praticata, onerosa, burocraticamente lunga e soprattutto dipendente dalla interpretazione della legge da parte dei Giudici Tutelari che, allo stato attuale, in stragrande maggioranza ne rifiuta la conferma e quindi il valore giuridico”.
Quindi il segretario di Cellula Coscioni conclude: “Prendiamo quindi atto di questa decisione e, come si usa dire nel gergo del poker, ‘rilanciamo’: la nostra decisione è quella di sondare la possibilità, in associazione con altri, di rendere attivo il servizio negato alla cittadinanza. E ancor di più verremo a ‘vedere’ la proposta avanzata dal PD, a nostro parere fatta per dilatare ancora i tempi in attesa di “San Silvio” e della sua legge infame (il Ddl Calabrò), promettendo di attivarci in modo da presentare alcune richieste di Amministratori di Sostegno nominati “ora per allora” sul tema del consenso informato e delle Disposizioni Anticipate di Trattamento. Se qualcuno ha in mente il vecchio detto popolare ‘Passata la festa gabbato lo santo’, dovrà ricredersi sul fatto che noi e la stragrande maggioranza dei cittadini lecchesi non siamo disposti a farci “gabbare” senza colpo ferire”.