Di seguito riportiamo i ricordi con cui alcuni lecchesi hanno voluto salutare l’amico Walter Bonatti.
Rammentiamo che sabato 17, anzichè in sala Don Ticozzi di via Ongania a Lecco, come inizialmente previsto, la camera ardente verrà allestita a Villa Gomez (Maggianico). Le visite alla salma si potranno effettuare sabato, dalle 14 alle 20 (alle 17 si terrà un momento di raccoglimento) e domenica, dalle 9 alle 12.
“Ho sempre avuto un buon rapporto con Walter e sono state molte le occasioni in cui ci siamo confrontati. Con lui nascevano sempre discussioni interessanti, mai banali. Sotto l’aspetto alpinistico Bonatti è stato uno dei più forti alpinisti che ci siano mai stati al mondo. Indubbiamente il migliore di quella generazione nata negli Anni ’30, venuta dopo un altro Grande: Riccardo Cassin. Credo che Cassin, Bonatti e poi Reinhold Messner si possono definire i tre grandi che hanno segnato le rispettive generazioni, caratterizzandone i modi di interpretare l’alpinismo, sia dal punto di vista dell’approccio, sia sotto il profilo dell’evoluzione tecnica dei materiali che della preparazione fisica. Le imprese di Walter, mai banali, hanno scritto capitoli di storia dell’alpinismo mondiale.
Dal punto di vista personale di Walter ho molti ricordi. Ci trovavamo spesso in quelle occasioni formali alle quali seguivano momenti più intimi. E’ in queste occasioni che ho potuto conoscere il vero Bonatti e capire come effettivamente le sue vicende personali, una su tutte quella del K2, l’hanno segnato, rendendolo diffidente in generale e soprattutto verso gli operatori della comunicazione. “Possono cambiare tutto – diceva facendo riferimento alla spiacevole vicenda del K2 allorquando il Cai decise di correggere i Registri delle sue impresa – ma i torti subiti quelli no, restano”. Durante una serata gli chiesi se, senza quelle esperienze umane negative, Walter Bonatti sarebbe comunque diventato quel grande alpinista che è stato. La voglia di riscatto, di dimostrare la sue capacità lo hanno sicuramente spinto a compiere grandi cose. Di fronte a quella domanda, lui mi guardò e mi disse: ‘Alberto, spediscimi una lettera riscrivendo quanto mi hai chiesto? Sono riflessioni che mi piacerebbe fare con te”. Non ritornammo più sull’argomento e la mia domanda è rimasta senza risposta…”.
Alberto Pirovano, Ragno
“Tutta Lecco saluta Walter Bonatti. Era un alpinista eclettico, un’abile divulgatore dell’amore per la montagna, ma anche un instancabile viaggiatore e un “moderno” esploratore. L’anno scorso ci aveva onorato della sua presenza, quando volle festeggiare il suo ottantesimo compleanno proprio nella nostra Città. Oggi la tristezza per la sua scomparsa si accompagna all’onore di poter accogliere tra le nostre montagne le sue spoglie per l’ultimo saluto, esaudendo un suo esplicito desiderio”.
Virginio Brivio, sindaco di Lecco (PD)
“E’ scomparso Walter Bonatti. La sua morte non può non colpire l’intera comunità nazionale ancora memore del suo sacrificio sul K2 per consentire a Compagnoni e Lacedelli di piantare su quella cima la bandiera italiana. Seguirono polemiche roventi dalle quali uscì con il profilo leale, cristallino e battagliero che hanno caratterizzato la sua avventura umana. Perché di avventura si tratta se solo si pensa alle eroiche ascese invernali, ai suoi indimenticabili reportage su Epoca. Alpinista, esploratore, scrittore, uomo soprattutto curioso e di fascino contagioso. Amava Lecco, la mia città, e le guglie della Grigna che frequentava con la stessa disinvoltura con la quale noi ci facciamo due passi in centro. Viveva nella vicina Valtellina ma era sempre in giro per il mondo a scrutare e a raccontare. Mancherà a tutti questo personaggio, il suo punto di vista il suo occhio sul mondo, ma soprattutto avremo nostalgia di un gigante della montagna onesto e innamorato della natura. Alla famiglia e in particolare alla moglie Rossana Podestà la vicinanza di tutto il gruppo dei senatori della Lega Nord e di chi come me ha avuto l’onore di conoscerlo”.
Lorenzo Bodega, senatore (Lega)
“Ho un bel ricordo di Walter. La prima volta che lo vidi, negli anni ’60, ero in vacanza a Courmayeur e lui stava scalando le Grandes Jorasses. Quando discese sul versante italiano gli andai incontro con i miei amici e abbiamo festeggiato. Io poi ero un ragazzino e conoscere Bonatti, grandissimo scalatore, è stata un’emozione davvero stupenda. Da allora ci siamo visti molte volte, anche nel corso della mia presidenza al Cai. Era molto legato alla città di Lecco. E’ stato un grande al pari di Cassin e Messner”.
Giuseppe Ciresa (ex presidente Cai Lecco)
“Con Walter Bonatti scompare non solo una leggenda dell’alpinismo, uno degli ultimi a poter dire di avere espugnato cime fino ad allora mai raggiunte, ma un vero signore della montagna. Il suo amore e il suo rispetto per le vette viene dalla tradizione alpinistica lombarda che tanti famosi e grandi conquistatori di cime ha preparato. Soprattutto di Bonatti va ricordato il desiderio di avventura e la sua curiosità verso cose e mondi nuovi. In occasione del suo 80esimo compleanno per me era stato un onore consegnargli una targa del Consiglio regionale che lo definiva ‘straordinario alpinista ed esploratore, ambasciatore della montagna nel mondo’. A sua moglie e alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze, sicuro che gli insegnamenti che ha lasciato rimarranno nei cuori di tutti coloro che amano la montagna”.
Carlo Spreafico, consigliere regionale (PD)
“Per me era come un fratello. Ieri mattina ho perso un grande amico che mi ha insegnato a combattere. Quando veniva da me a presentare i suoi libri si trovava sempre molto bene e in libreria ho molte sue foto. Di queste ce n’è una che mi piace in particolar modo ed è quella in cui abbraccia Cassin, due grandissimi dell’alpinismo mondiale. Poco tempo fa mi aveva mandato una lettera molto commovente dove scriveva la prefazione del mio libro che uscirà ad aprile: aveva capito perfettamente la mia personalità”.
Fabio Aldeghi, direttore della libreria Cavour di Lecco