Incidente in Grignone, la vittima è l’alpinista Claudio Ghezzi

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Claudio Ghezzi (foto archivio)

Originario di Missaglia, 69 anni, Ghezzi era “l’uomo simbolo” del Grignone per le sue quotidiane salite al Brioschi

L’incidente sulla Ferrata al Sasso dei Carbonari, da chiarire le circostanze

MANDELLO – E’ l’alpinista Claudio Ghezzi la vittima del tragico incidente avvenuto nella mattinata di oggi, domenica 12 giugno, sul Grignone. Stando a quanto appreso, Ghezzi era impegnato sulla ferrata al Sasso dei Carbonari.

Da chiarire le circostanze dell’incidente costato la vita all’alpinista, originario di Missaglia, 69 anni, conosciutissimo nell’ambiente della montagna proprio per le sue quotidiane salite in vetta Grignone che lui contava, giorno dopo giorno, da oltre 30 anni. Più di cinquemila quelle effettuate e lo scorso 28 maggio Ghezzi aveva concluso la sua ultima impresa, la salita da Pasturo al Brioschi ‘tùt d’un fiaa’ in poco meno di due ore e mezza.

Anche oggi, come tante altre domeniche, Ghezzi era in Grignone e avrebbe raggiunto un’amica che lo attendeva lungo la ferrata. Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l’alpinista sarebbe precipitato a 2 mila metri di quota, in prossimità della via attrezzata dopo aver poggiato il piede su una roccia instabile, cadendo per circa una quindicina di metri. Ad assistere impotenti alla scena, la stessa amica e una famiglia che stava risalendo la ferrata.

E’ morto sulla montagna che amava

Il ‘Re della Grigna’, com’era soprannominato Ghezzi, ci aveva raccontato durante un’intervista in occasione delle sue cinquemila salite in vetta (leggi qui), che frequentava le Grigne da oltre 40 anni.

Il Grignone in particolare è stato terreno di allenamento in vista delle spedizioni sugli ottomila: “Salivo per fare acclimatamento e allenarmi – aveva ricordato – Dal 1986 ho iniziato a contare le volte che arrivavo in vetta. Ho sempre amato questa montagna, anche se mi ha portato via un caro amico”. Il riferimento è a Giacomo Scaccabarozzi, alpinista del Cai di Missaglia scomparso nell’agosto 1998 sul Grignone. Per Claudio salire sul Grignone era dunque anche un modo per ricordare l’amico scomparso, compagno di scalate e avventure: “Ogni volta che passo dal punto in cui è morto lo penso e dedico a lui la salita” aveva raccontato.

Proprio la montagna che tanto amava, terreno di duri allenamenti e di quotidiane soddisfazioni, gli è stata fatale. L’allarme ai soccorsi è stato lanciato poco dopo le 12.30, in volo verso i Carbonari si è alzato l’elicottero del 118 da Como insieme ai tecnici del Soccorso Alpino stazione di Lecco. Purtroppo per Ghezzi non c’è stato nulla da fare.

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