Venerdì mattina in Tribunale l’interrogatorio della 35enne alla guida dell’auto che ha travolto e ucciso Boukare Guebre
L’avvocato: “Ha sentito un forte colpo ma non si è resa conto di cosa fosse accaduto”
LECCO – “La mia assistita è fortemente provata per quanto accaduto, non ha altri pensieri per la testa se non quell’uomo che ha travolto”. Così l’avvocato Alessandra Carsana in riferimento alla sua assistita, la donna di 35 anni alla guida dell’auto pirata che ha travolto e ucciso Boukare Guebre, all’alba dello scorso 8 ottobre lungo la Provinciale a Olginate.
Ieri mattina, venerdì, presso il Tribunale di Lecco in presenza del giudice Nora Lisa Passoni e del pm Simona Galluzzo si è svolto l’interrogatorio della donna, sottoposta agli arresti domiciliari. Una misura confermata al termine dell’udienza.
Per circa 40 minuti la donna ha risposto alle domande volte a chiarire i contorni del tragico incidente costato la vita al 39enne originario del Burkina Faso ma residente a Garlate. “E’ stata molto collaborativa – ha fatto sapere l’avvocato Carsana – ha risposto a tutte le domande. Come ho detto, è scioccata per quanto accaduto”.
Erano circa le 5 di domenica mattina quando Boukare Guebre è stato travolto: stava andando al lavoro in bici, a Valgreghentino. Dopo l’impatto la donna alla guida dell’auto ha proseguito la sua corsa, fermandosi solo per togliere la bicicletta rimasta incastrata sotto il pianale dell’auto e poi ripartire senza accertarsi di cosa fosse accaduto. “Ha raccontato di avere sentito un forte rumore ma di non avere realizzato cosa fosse successo” ha detto l’avvocato. Poche ore dopo l’incidente i Carabinieri della stazione di Olginate avevano rintracciato l’automobilista nella propria abitazione. Sottoposta ad alcol test era risultata positiva.
Al termine dell’udienza il giudice ha confermato gli arresti domiciliari.