Laorca in lutto, oggi l’ultimo saluto a “Paolino” Spinelli

Tempo di lettura: 3 minuti
Paolino Spinelli
Paolino_Spinelli
Paolo Spinelli

LECCO – Gli amici lo chiamavano “Paolino”, ma quel diminutivo per via della statura non proprio generosa, era ormai diventato il suo nome, tant’è che quel Gianpaolo Spinelli (così all’anagrafe), a Laorca e non solo era diventato un po’ per tutti “Paolino”, al massimo Paolo per chi lo conosceva appena.  
Diminutivo nel nome, ma non certo nello spirito e nella voglia di fare, dove servirebbe un accrescitivo e, a onor del vero, non basterebbe. 

La notizia della sua scomparsa, avvenuta due giorni fa, ci ha messo davvero poco a rimbalzare di casa in casa nel piccolo rione lecchese dove Paolo era conosciutissimo.

Classe 1946, Paolo è stato attivissimo nella vita sociale del rione, divenendo ideatore e promotore di tantissime iniziative. Socio dell’allora circolo Acli, socio del Ger (Gruppo Escursionisti Laorchesi) ed anche anima di quella celebre “Compagnia delle Colonne” composta rigorosamente da laorchesi doc “marchio di fabbrica”, quest’ultimo, che si riceveva il giorno del battesimo picchiando la testa contro la “Colonna dei Craponi” situata in piazza della chiesa. Di questa compagnia, che ricalcava le famose compagnie della tazza, Paolo insieme ad Alberto Gianola, era uno degli animatori più attivi.

“Si facevano una o due gita all’anno – ricorda Gianola – in una città d’Italia, erano due giornate di baldoria e puro divertimento”. A ricordare quelle “zingarate” è anche Mario Locatelli che in rigoroso dialetto laorchese, introdotto da un grande sorriso in memoria dei bei tempi , sintetizza: “Ne fasivem de tocc i culur” (ne facevamo di tutti i colori, ndr).

Paolo era anche un impareggiabile speaker, sua infatti la voce che scandiva tutte le serate della tradizionale festa di Laorca,  la così detta Terza de löi (terza domenica di luglio). Era un presentatore impeccabile, una voce narrante diventata parte integrante della festa: dalle presentazioni, alle introduzioni dei vari eventi in programma, passando per i puntuali avvisi gastronomici: “Sono pronte le patatine fritte!”… a Paolo non scappava nulla e chiunque sia stato in quegli anni anche una sola volta alla festa di Laorca non può non ricordarlo con simpatia.

Ma la verve, l’intraprendenza e la voglia di fare, Paolo Spinelli le aveva prima ancora nell’ambito lavorativo dove era titolare di una ditta di vendita all’ingrosso specializzata nel tessile con sede a Castello di Lecco, ora gestita dal figlio.

Una persona ben voluta da tutti della quale se n’è sentita la mancanza quando la malattia, purtroppo, ha avuto il sopravvento e con la quale, per anni, ha dovuto lottare. Paolo lascia a Laorca e ai laorchesi una delle cose più rare e più belle: momenti felici, fatti di sorrisi e tanta allegria.

L’ultimo saluto verrà dato questa mattina, mercoledì, alle ore 10.45, nella chiesa parrocchiale di Laorca.
Paolo Spinelli lascia la moglie Graziella, i figli Andrea ed Elena, i nipotini Francesca, Simone ed Anna e il fratello Giuseppe.