Appassionato di ciclismo era tra i fondatori della Radolario
“Sempre disponibile. Non si metteva mai in mostra, ma dietro le quinte svolgeva un gran lavoro”
LECCO – Grande dolore nel mondo del ciclismo e dell’associazionismo lecchese per la morte di Vico Gelli. Residente in centro città con la famiglia, si è spento nelle scorse ore all’ospedale di Lecco dove era ricoverato da alcuni giorni. 74 anni compiuti lo scorso gennaio, dopo una vita di lavoro alla Fiocchi Munizioni, da pensionato era impegnato in ambito sportivo e culturale.
Cresciuto alla scuola di Renato Corbetta, ai tempi dell’Ente Lecchese Manifestazioni (ELMA), aveva continuato il suo impegno sia nel ciclismo, di cui era un grande appassionato, che nell’organizzazione di eventi culturali in città.
Consigliere nella Federazione Ciclistica Lecchese accanto al presidente Sandro Bonacina, era anche dirigente della Bike Team Formaggilandia2 guidato dal presidente Roberto Maggioni.
“Era in società con noi da parecchio tempo, dal 2006 – ricorda Maggioni -. Grazie alla sua esperienza organizzativa maturata in campo culturale e sportivo è stato uno dei fondatori della Randolario. Era entrato subito a far parte del consiglio direttivo del Formaggilandia2 e il suo contributo è stato subito molto importante. Ciclista e grande appassionato era particolarmente legato alla Granfondo Casartelli per via dell’amicizia che lo univa al papà di Fabio (ciclista professionista morto a 25 anni a causa di una caduta al Tour de France nel 1995, ndr)”.
Sempre pronto allo scherzo teneva alto il morale di tutto il gruppo: “Era sempre disponibile e con lui eri sicuro che la risata non mancava mai – continua Maggioni -. Anche tre settimane fa, prima di chiudere la sede per l’emergenza sanitaria, ci eravamo ritrovati per decidere se annullare la Randolario e, anche in quell’occasione, grazie a lui ci eravamo fatti una bella risata. Nel suo ‘palmares’ andava sicuramente fiero della scalata allo Stelvio fatta durante un Mapei Day di qualche anno fa, quando non era già più giovanissimo”.
“La sua qualità più grande era senza dubbio la disponibilità. Non gli piaceva mettersi in mostra ma nell’ombra lavora e ci dava una grossa mano. E’ certamente una grande perdita, purtroppo questa brutta malattia ci ha toccato da vicino”.
Anche il presidente della Fci di Lecco Sandro Bonacina lo ricorda con grande stima e affetto: “Era entrato in consiglio 4 anni fa. Una di quelle persone che lavorano nell’ombra senza mettersi mai in luce, ma sempre fondamentale. Si dava molto da fare, non solo in ambito sportivo, era la classica persona di cui ti potevi fidare. La notizia della sua scomparsa ci addolora molto e non possiamo che essere vicini alla sua famiglia in questo difficile momento”. Vico Gelli lascia la moglie Liliana e il figlio Marco.