Foglio di via da Lecco per Baby Gang, il rapper: “Mo state esagerando”

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Baby Gang in un'immagine del video girato a Lecco sul viale Turati
Baby Gang in un'immagine del video girato a Lecco sul viale Turati

Avviata la procedura di “foglio di via” da Lecco per il rapper Baby Gang

Il Prefetto: “Attenzionato da tempo, adotteremo le misure previste dalla legge”

LECCO – Si è discusso anche del ‘caso’ Baby Gang nella riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che si è svolto questa mattina in Prefettura. Il rapper ha fatto di nuovo parlare di sé in città dopo la pubblicazione del video “LeccoCity” girato sul viale Turati tra assembramenti e spari di petardi, oltre che sfoggio di armi da parte di alcuni personaggi del video clip.

E proprio da Lecco, sua città natale, il rapper di origine marocchina (oggi residente a Sondrio), potrebbe essere allontanato per un po’ di tempo: la Questura gli ha infatti notificato l’avvio della procedura del “foglio di via obbligatorio”, ovvero il divieto di ritorno nel territorio del comune di Lecco.

Si tratta per ora di un preavviso di adozione che diventerà effettivo allo scadere del procedimento, a meno che il destinatario non presenti delle motivazioni che possano essere ritenute valide dal questore. Per il momento il rapper, vero nome Zaccaria Mouhib, ha postato sui propri social il documento ricevuto dalla Questura accompagnando con un commento: “Mo’ state esagerando”.

“Si tratta di una misura preventiva – sottolinea il prefetto Castrese De Rosa – non mancheremo di adottarne altre se necessario. Il mancato rispetto del foglio di via avrebbe conseguenze penali”. La pena prevista è infatti l’arresto da uno a sei mesi.

Il Prefetto Castrese De Rosa

Il prefetto fa sapere che il rapper sarebbe un “soggetto attenzionato da diverso tempo, più volte denunciato, non certo un individuo a noi sconosciuto. Certo – ha aggiunto – noi dobbiamo fare quanto previsto dalla legge, in questo caso con misure preventive e l’iniziativa del questore va in questa direzione”.

Il consigliere comunale Giacomo Zamperini ha annunciato intanto un’interrogazione sul caso in municipio richiamando il “messaggio pericoloso” veicolato dal rapper e il rischio emulazione nei giovani, in particolare i ragazzi di origine straniera che vivono in città:

“Sicuramente non è un bel esempio per i giovani, la maggior parte di quali sono ragazzi seri e ben integrati, non bisogna generalizzare – commenta il prefetto – a noi forze dell’ordine non spetta però l’opera di educazione”.


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