Lecco. Ancora furti di rame, ‘razziato’ il cimitero di Acquate

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Dopo gli episodi a Castello e Laorca, altri furti di vasi anche ad Acquate

Segnalazioni pure da Ballabio. L’amarezza dei familiari dei defunti

 

LECCO – Continuano a moltiplicarsi le segnalazioni di furti nei cimiteri: dopo gli episodi che hanno riguardato il camposanto di Laorca e quello di Castello (vedi articolo), ‘sparizioni’ di vasi sono accadute anche al cimitero di Acquate in via Ugo Foscolo.

L’interno vaso (in questo caso ‘salvo’) oggetto dell’interesse dei ladri

Nulla di misterioso, se non fosse dovuto al prezioso materiale di cui sono fatti i vasi in questione, il rame, e non è nemmeno una novità il fatto che avvengano questi furti, impressiona però la concentrazione dei casi nell’arco di pochi giorni in più posti. Anche a Ballabio si sono verificati episodi analoghi. Segnale, almeno da quel che sembra, di vere incursioni organizzate nei cimiteri, con buona pace dei defunti e dei loro cari.

“Rubano l’interno vaso di rame e lasciano i fiori” ci mostra un familiare in visita alla tomba di un parente ad Acquate. Basta spostarsi tra i viali del camposanto e dare un’occhiata alle lapidi per accorgersi che sono decine i pezzi mancanti, con fiori lasciati all’interno del portavaso oppure adagiate sul marmo. In alcuni casi, il terriccio che era nei vasi si è sparso sulla ghiaia attorno alle tombe, a testimoniare il passaggio dei ladri.

Difficile dire con certezza quando siano avvenuti i furti: “Il cimitero è rimasto chiuso per una settimana intera quando ha riaperto ci siamo ritrovati questa sorpresa” ci racconta un altro utente.

Una chiusura, dal 27 febbraio al 3 marzo, dovuta ai lavori in corso di consolidamento dell’ingresso del cimitero. E’ possibile che i ladri abbiano agito in quel frangente ma i furti potrebbero essere anche più recenti, tanto che alcuni parenti hanno scoperto nella giornata di oggi dell’accaduto e avrebbero segnalato la cosa al Comune e alle forze dell’ordine.

Qualcuno ci indica un cancelletto, affacciato a via Nassiriya che non di rado resterebbe aperto, senza essere chiuso a chiave, per consentire la raccolta dei rifiuti. Di certo, le mura del cimitero non sono certo così difficili da scavalcare, in particolare proprio sul lato affacciato a via Nassiriya, strada che divide i confini tra il cimitero di Acquate e quello di Castello.

C’è poi chi, tra i parenti dei defunti, ha poi posto l’accento anche sulle condizioni stesse del cimitero, al di la dei dovuti lavori in corso, soprattutto degli spazi rimasti vuoti dopo le esumazioni. “Servirebbe più decoro – ci dice una donna – è una questione di rispetto e dignità per i nostri cari”.