L’episodio mercoledì sera tra via Cavour e piazza Diaz
Rissa con bottiglie e spunta anche un coltello. Un cittadino: “Cosa deve succedere ancora?”
LECCO – Dopo alcune settimane di quiete, torna a riproporsi il problema della violenza nella zona del centro: mercoledì sera una rissa è scoppiata tra Via Cavour e Piazza Diaz. Testimoni parlano di bottiglie rotte e anche di un coltello che sarebbe spuntato nelle mani di uno dei contendenti.
Nella concitazione, un cestino dei rifiuti della piazza è stato gettato a terra. Il 118 non segnala feriti ma in zona sono intervenute due auto della Polizia e due dei Carabinieri e prima gli agenti della Polfer per verificare quanto accaduto.
“Cosa deve succedere ancora? – si chiede un cittadino che ha assistito alla scena – E’ così difficile predisporre un presidio permanente dinnanzi alla casa del sindaco, ovvero il municipio, ove avvengono questi fatti?”
Episodi analoghi in piazza Diaz si sono susseguiti uno dopo l’altro soprattutto durante i mesi estivi e proprio a luglio era stato deciso da Comune e Questura di istituire un presidio con agenti della Locale e della Polizia di Stato almeno per alcune ore della sera.
Un’iniziativa che è durata alcune settimane, affiancata anche dal divieto imposto dal Comune di stazionamento nella zona di Via Volta con la chiusura del passaggio pedonale per la biblioteca. Un provvedimento che voleva contrastare la presenza di certi soggetti e un presunto giro di spaccio che avrebbe preso piede.
Ad agosto, poi, era stata imposta la chiusura temporanea ad uno dei locali affacciati alla piazza dopo la grave aggressione che era avvenuta qualche giorno prima tra due avventori del bar. All’interno dello stesso locale, aveva spiegato la Questura in un comunicato, durante controlli era stata rilevata la presenza di una persona colpita dall’avviso orale in atto e di altri soggetti con a carico numerosi precedenti giudiziari e di polizia.
Eppure, nonostante questo, la piazza, a due passi dalla stazione e dal municipio, continua ad essere luogo di ‘cattive frequentazioni’ e di episodi violenti.