Rider e cessione di account, a Lecco due casi su otto controllati

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Sfruttamento del lavoro, controlli dei carabinieri sui rider

Account di rider gestiti da presunti caporali e affidati a lavoratori chiedendo una percentuale sul guadagno di giornata

 

LECCO / MILANO – Nella serata di venerdì è scattata un’importante operazione dei Carabinieri in tutti i capoluoghi di provincia, Lecco compresa, e contro lo sfruttamento sul lavoro di una delle professioni emerse soprattutto negli ultimi anni: quella del ciclofattorino, meglio conosciuto come rider.

Oltre cento Nuclei Ispettorato del Lavoro dei carabinieri e 5 Nuclei Operativi, insieme a tutti i Comandi Provinciali dell’Arma territoriale e con il concorso di diverse polizie locali, hanno effettuato un controllo straordinario su possibili sfruttamento del lavoro che verrebbero realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività.

“Con l’avvento del periodo pandemico, la prolungata chiusura degli esercizi commerciali, si è registrata una crescita esponenziale dell’utilizzo dei servizi di delivery tramite applicazioni telematiche dedicate, trasformando di fatto i rider in lavoratori essenziali in circuito lavorativo 24h/7 – ricordano i Carabinieri – Le piattaforme di App Delivery hanno quindi proceduto a reclutare telematicamente un numero considerevole di nuovi rider. In questo nuovo ed atipico scenario lavorativo, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano accertava l’esistenza e lo sviluppo di numerosi episodi di cessioni di account con l’intermediazione di manodopera tra il proprietario dei dati di account e l’effettivo prestatore di manodopera. Gli account sarebbero registrati sulle piattaforme anche (e spesso) tramite l’utilizzo di documenti falsi e, successivamente ad avvenuto accreditamento, ceduti al rider che materialmente effettua la prestazione previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero da parte del caporale”.

In pratica, spiegano i carabinieri, “si verifica che gli account registrati e accreditati sulle piattaforme di Food Delivery, vengano ceduti ad altra persona che materialmente eseguirà la prestazione lavorativa della consegna previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero operata dallo stesso titolare dell’account, con conseguenti ingenti profitti per quest’ultimo”.

A Lecco i carabinieri hanno effettuato otto controlli a rider e in due casi si è verificata la cessione dell’account del rider registrato ad un altra persona che stava svolgendo materialmente il lavoro quella sera.

Dal Comando provinciale fanno sapere che su questo sono in corso ulteriori accertamenti da parte del personale del NIL  Carabinieri di Lecco.