Libia. Brigatti: “Rientriamo. Situazione troppo pericolosa”

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TRIPOLI – “Siamo costretti a rientrare. La situazione è diventata alquanto pericolosa. Domani faremo ritorno in Italia”. Queste le parole dell’imprenditore lecchese Mauro Brigatti in Libia da domenica in occasione della fiera dedicata al settore dell’edilizia, la “Libia Build 2014”, stesso giorno in cui le milizie del generale Khalifa Heftar hanno attaccato il Parlamento nel tentativo di compiere un colpo di stato.

Dichiarazioni giunte nel tardo pomeriggio di oggi, martedì, via sms al telefono della nostra redazione che confermano come le tensioni a Tripoli si stiano inasprendo.

“Il console italiano è molto preoccupato e ci ha chiesto espressamente di lasciare la Libia perchè la situazione in città si è aggravata a tal punto che nessuno viene più a visitare la fiera. Chi è fuori dalla città non osa più entrare e da un momento all’altro ci si aspetta qualche azione violenta. A questo punto non ci sono molte alternative. La delegazione spagnola è rientrata tutta. Noi, me compreso, faremo rientro domani. Se dovessero esserci aggiornamenti vi farò sapere”.

Che la situazione sia ormai fuori controllo è stato confermato anche dal Governo libico nonostante le rassicurazioni delle ore precedenti. Il Governo infatti ha preso atto della situazione ormai incontrollabile e soprattutto del legame, ufficializzato, tra le forze del generale Haftar e del colonnello Mokhtar Fernana. Consapevolezza che proprio oggi ha portato il Governo alla sospensione di ogni attività del Cng (Congresso nazionale generale) ovvero del Parlamento fino a nuove elezioni, compresa quella del premier.
Intanto la situazione a Tripoli si fa sempre più pericolosa.

 

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