BELLANO – Giancarlo Vitali, celebre pittore e incisore bellanese è scomparso mercoledì all’età di 88 anni.
Qualcuno lo ha definito un “orso laghée”, riservato, schivo, fors’anche eremita nella sua abitazione bellanese di via Tommaso Grossi dalla quale usciva di rado. Un artista che dipingeva il suo mondo, per certi versi rurale, sicuramente lacustre, un mondo che scompare con i suoi dipinti e del quale non resterà più traccia se non le sue opere.
Giancarlo Vitali lo si può definire uno spaccato umano e artistico dell’essere laghée, una sorta di carta di identità di cosa vuol dire essere uomo di lago.
“Oggi Bellano è divenuta orfana, ha perso il suo Maestro. Il pittore che ha elevato un piccolo paese di lago e la sua gente a protagonista nel vasto mondo dell’arte. Ora il vuoto della sua mancanza rimbomba, ma i nostri cuori sono colmi della gratitudine per l’onore e l’orgoglio di averlo avuto tra i cittadini di Bellano, la sua Bellano. Buon Viaggio nell’eternità, Maestro”, queste le prime parole del sindaco di Bellano Antonio Rusconi.
Nato a Bellano il 29 novembre 1929, Giancarlo Vitali inizia a dipingere da ragazzino all’età di 15 anni, dopo aver lavorato all’Istituto d’Arti grafiche di Bergamo. Nel 1983 la riproduzione di un suo dipinto finisce nella mani di Giovanni Testori che rimane colpito a tal punto da volerlo incontrare. Un incontro che segnerà per sempre Vitali e la sua brillante carriera artistica oltre a costruire una profonda amicizia con l’artista milanese. L’anno seguente, proprio grazie a Testori, Vitali organizza a Milano la sua prima personale che darà vita ad una lunghissima serie di mostre ed esposizioni oltre a pubblicazioni di cataloghi e opere editoriali.
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