Muore all’età di 36 anni dopo aver partorito. E’ la triste storia che si è consumata questa mattina, alle 4.23, all’ospedale Manzoni di Lecco. E.M.P. queste le iniziali della trentaseienne residente ad Oggiono che non ce l’ha fatta nononstante “il prodigarsi di tutti i sanitari coinvolti, che l’hanno seguita, minuto per minuto, con assiduità e costanza per l’estrema criticità del suo quadro clinico”, spiegano al nosocomio lecchese.
La paziente, dopo un parto spontaneo avvenuto mercoledì 22 giugno, con il quale ha dato alla luce una bambina sana, viva e vitale, ha registrato una perdita ematica che “è stata prontamente e tempestivamente trattata e corretta dal personale sanitario, presente in sala parto, con il supporto del medico rianimatore” riferiscono dal Manzoni.
Il quadro di instabilità della paziente cardiocircolatoria e coagulatoria, nonostante la terapia adottata, ha costretto i medici al trasferimento della trentaseienne in Rianimazione.
“Immediatamente sono stati disposti ulteriori esami (ematici, radiologici ed endoscopici) che hanno evidenziato una grave insufficienza renale e danni multi organo – proseguono dall’ospedale – Le condizioni cliniche della paziente si sono rivelate, da subito, critiche, malgrado tutti i trattamenti prestati. Vista l’insufficienza renale, la paziente è stata sottoposta a dialisi – preceduta dalla completa sostituzione del sangue circolante – e, il giorno successivo al parto, stante ancora l’instabilità del quadro clinico, ad intervento chirurgico di isterectomia, per scongiurare che si potesse autoalimentare il quadro di schok (paralisi dei vasi sanguigni) nella paziente. L’intervento non aveva avuto complicanze e la signora è stata riportata in Rianimazione, dove nelle ore successive gli è stata seguirta con tutti i supporti terapeutici del caso senza ottenere, purtroppo, risposte favorevoli”.
Questa mattina infatti la giovane neo mamma è deceduta.
I sanitari del Manzoni si dico convinti di aver operato coerentemente con i protocolli clinici del caso e di aver fatto tutto ciò che era per loro possibile fare: “sospettano una complicanza patologica estremamente rara ed eccezionale, ma assolutamente non prevedibile né prevenibile – ci fanno sapere dall’ufficio relazioni esterne dell’Ospedale – Soltanto l’accertamento diagnostico e l’autopsia sulla signora, che l’Ospedale ha intenzione di disporre, potranno confermare o meno l’ipotesi clinica. La Direzione Sanitaria, pur consapevole del corretto operato del suo personale, nell’ottica della massima trasparenza con i congiunti della signora e per quanto accaduto – evento inatteso e con una rapida evoluzione – intende segnalare direttamente all’Autorità Giudiziaria l’intera vicenda ed esprime ai familiari della signora E.M.P. le più sentite condoglianze”.