La Rsa di via Don Gnocchi è una succursale del Pio Albergo Trivulzio di Milano
Delegata sindacale, Corsini ha raccontato i giorni difficili vissuti da chi sta operando all’interno della struttura
MERATE – “Non lavoriamo in una fabbrica che produce scatole. Siamo in una residenza per anziani. Siamo responsabili di vite umane. E dobbiamo sempre porci la domanda: ho fatto tutto per quel paziente, per quei dipendenti?”. E’ la toccante testimonianza di Antonella Corsini, da 32 anni infermiera all’istituto Frisia di via don Gnocchi. Intervistata dalle telecamere di La7, Corsini, che è anche delegata della Funzione pubblica Fp Cgil Lecco, ha raccontato le settimane difficili vissute anche nella rsa meratese, struttura facente parte del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Duecento circa i posti letto presenti e almeno 50 le morti registrate nell’ultimo mese. Negli ultimi giorni 6, 7 decessi al giorno. Una situazione drammatica che vede gli operatori in prima linea.
“Non lo so se mi sono ammalata. Come tante delle mie colleghe: andavano lo stesso a lavorare perchè non c’era personale. Solo proteggendoci li proteggiamo. Continuano a non farci i tamponi”. Parole le sue condivise dai sindacalisti che stanno seguendo la vicenda che hanno chiesto più volte di effettuare, all’interno della struttura, la profilassi sanitaria e i tamponi, oltre a dotare tutti dei dispositivi di protezione individuale necessari.