Dopo una lunga malattia si è spento nella notte di Pasqua
“Eri una persona solare, sempre allegro. Non ti sei mai arreso”
CASATENOVO – E’ un giorno triste per l’atletica lecchese: è grande il dolore per la morte di Sandro Sesti, appassionato fotografo che non mancava di immortalare con la sua digitale le gare su tutto il territorio lombardo e non solo. Al seguito dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni ha infatti varcato spesso anche i confini della Lombardia per fotografare le varie finali dei campionati di società o dei campionati italiani, campionati a cui spesso partecipavano gli atleti dell’Up Missaglia che, passando dalle categorie giovanili a quelle Assolute, confluivano nelle file del sodalizio giallo blu.
Un carattere gioviale, tutti quelli che lo conoscevano gli volevano bene. E erano veramente in tanti a conoscerlo visto le decine di migliaia di scatti che ha fatto a un’intera generazione di atleti. Suoi anche i filmati che. puntualmente, venivano proiettati alla cena conviviale dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni.
Sempre presente sui campi di gara, che fossero corse campestri o gare in pista, collaborava con il comitato provinciale di cui la moglie Francesca Carla Pirotta è attualmente presidente. Sue le fotografie pubblicate anche sul sito regionale e sul portale Atl-eticamente foto.
Sandro lascia la moglie e i figli Chiara, Luca e Matteo. I funerali saranno celebrati oggi, martedì 19 aprile, a Casatenovo alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio.
Il ricordo di Sandro Marongiu
Di seguito pubblichiamo il ricordo dell’allenatore lecchese Sandro Marongiu che per tanti anni ha calcato i campi di atletica con l’amico fotografo Sandro Sesti.
“Ciao Sandro, è stato bello conoscerti. Eri una persona solare, sempre allegro e, nonostante l’avanzare della tua malattia, ti preoccupavi sempre di come stesse mia madre. Abbiamo condiviso le stesse passioni: l’atletica, la fotografia e i funghi… ti ho portato sui miei monti in Valsassina e tu mi hai portato in Valtellina. Non ti sei mai voluto arrendere e, nonostante le tue sofferenze, venivi ancora a fotografare le gare. L’ultima volta che ci siamo incrociati ti ho visto con le stampelle e mi hai detto ‘E’ ripartito, mi sta prendendo le ossa’, uno sguardo e poche parole, non c’è stato bisogno di aggiungere altro. Sono state le ultime che mi hai detto, non ci siamo più visti, salutati. Avevi ancora tante foto da fare, ma purtroppo il destino ha voluto diversamente. Ora salirai a fotografarci dall’alto, mi raccomando Sandrino, guarda e proteggi da lassù chi ti ha voluto bene”.
Il tuo amico Sandrone.