Il guasto è avvenuto questa mattina, domenica, durante una manovra di apertura della diga di Olginate
Mauri (Consorzio dell’Adda): “Nessun problema di sicurezza né di operatività: restano in funzione le altre sei paratoie”
OLGINATE – Sono rimaste sbilanciate per colpa di un guasto meccanico avvenuto durante la manovra di apertura. Due paratoie, la numero 3 e la 4, delle otto che compongono la diga di Olginate sono rimaste inclinate questa mattina, domenica, a causa , molto probabilmente, della rottura dei meccanismi di trasmissione che regolano l’apertura (o la chiusura) degli sbarramenti posti lungo il fiume Adda.
“Stavamo effettuando una manovra di apertura della diga per gestire la piena del fiume quando ci siamo accorti che qualcosa non andava per il verso giusto – commenta Emanuele Mauri, presidente del Consorzio dell’Adda che oggi è stato impegnato tutto il giorno per affrontare l’imprevisto e ricostruire quanto avvenuto -. Fortunatamente non ci sono verificati problemi di sicurezza né di operatività della diga visto che siamo riusciti a gestire l’importante afflusso di acqua con le precedenti manovre di apertura della diga e con le altre sei paratoie rimaste operative”.
Non sarà facile però intervenire per sistemare la situazione: “Sono guasti che possono succedere e che in passato erano già avvenuti, ma intervenire nel contesto della diga non è facile. Domani (lunedì, ndr) ci confronteremo con enti nostri partner per capire come procedere al meglio. In passato era stato necessario intervenire anche con sommozzatori oltre che con esperti di edilizia acrobatica. Vedremo come dovremo procedere in questo caso”.
Non è stato ancora possibile ipotizzare l’origine del guasto: “Le strumentazioni vengono controllate periodicamente e sono soggette a regolare manutenzione. Potrebbe essere che si sia depositato dello sporco dal cantiere dei lavori effettuati nelle scorse settimane. Nei prossimi giorni approfondiremo anche questi aspetti. Quello che è importante è che la situazione è in sicurezza e non vi sono problemi di operabilità della diga”.