La richiesta dell’accusa formulata ieri in udienza a Como. La sentenza il 26 marzo
Biffi aveva ucciso a colpi di falcetto Pierluigi Beghetto, vicino di casa e assessore in paese
COMO – 25 anni di carcere. Questa la richiesta del pubblico ministero Chiara Stoppioni avanzata ieri, mercoledì 19 marzo, ai giudici della Corte d’Assise di Como nell’ambito del processo a carico di Luciano Biffi, reo confesso dell’omicidio di Pierluigi Beghetto, suo vicino di casa, assessore a Esino Lario, avvenuto lo scorso aprile. Beghetto era stato colpito con un falcetto dopo una lite per questioni di vicinato.

Nelle sue conclusioni il pm ha ribadito la colpevolezza dell’imputato, chiedendo di riconoscere anche l’aggravante dei futili motivi (l’omicidio sarebbe scaturito da una lite legata ad un sacco di pellet) ma le attenuanti generiche (Biffi è incensurato ed è sempre stato collaborativo): 25 anni di reclusione la pena chiesta alla corte.
Una richiesta a cui la difesa, rappresentata dall’avvocato Giorgio Pagnoncelli, ha ‘replicato’ chiedendo l’esclusione dell’aggravante: “Ho molto insistito su questo punto perché, quelli che l’accusa chiama ‘futili motivi’ per il mio assistito erano questioni importanti” ha spiegato il legale, contattato telefonicamente, ribadendo come “la fragilità del Biffi, in tutte le sue sfaccettature, sia ben emersa nel corso delle dichiarazioni spontanee che ha fatto”.
L’udienza conclusiva si terrà il prossimo 26 marzo in Tribunale a Como, alle 11.30. Dopo le eventuali repliche verrà data la sentenza finale.