Sparatoria di Olginate, resta grave Alfredo De Fazio, testimone dell’omicidio del fratello

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E’ caccia al presunto killer di Salvatore De Fazio, l’olginatese di 47 anni morto ieri dopo la sparatoria

Resta grave il fratello, ricoverato all’ospedale di Varese. Al momento non è in condizioni di essere interrogato

 

OLGINATE – Resta ricoverato in rianimazione in prognosi riservata Alfredo De Fazio, 50 anni, fratello di Salvatore De Fazio, il 47enne freddato ieri, poco dopo le 13, da tre colpi di pistola in via Santa Maria La Vite a Olginate. L’uomo, residente fino al 2010 a Galbiate, di professione muratore, non è stato ancora sentito dagli investigatori dell’Arma che da più di 24 ore stanno lavorando alacremente per ricostruire tutte le tessere di questo puzzle.

 

L’interrogatorio avverrà quindi non appena le condizioni di salute dell’uomo, originario di Belcastro, lo permetteranno. Intanto le indagini, coordinate dal pubblico ministero Paolo Del Grosso, proseguono a spron battuto al fine di assicurare il killer alla giustizia.

La pista seguita fin da subito da parte dei carabinieri del comando provinciale di Lecco è quella che vede uno stretto collegamento tra la lite tra due ragazzi registrata nella notte tra sabato e domenica sul lungolago di Olginate, culminata nel trasporto in ospedale di un 25enne di Calolzio con la mandibola rotta e la sparatoria avvenuta subito dopo l’orario di pranzo. Una sorta di regolamento dei conti, avvenuto senza però testimoni diretti. Alcuni residenti, affacciati alle finestre dopo aver sentito i colpi di pistola, avrebbero raccontato di aver visto una Fiat Panda 4 x 4 dileguarsi da via Santa Maria e fuggire.

Un particolare importante che va a sommarsi alle testimonianze di chi ha raccontato di vecchie ruggini tra ragazzi, culminate nel diverbio scoppiato nella notte tra giovani. L’ipotesi più accreditata è infatti che a premere il grilletto sia stato il padre del ragazzo di 25 anni di Calolzio finito in ospedale al termine della lite di domenica notte. Ed è scattata quindi la caccia all’uomo di cui al momento si sono perse le tracce. I carabinieri hanno predisposto diversi posti di blocco già da ieri e stamattina anche una pattuglia della Polizia locale di Calolzio ha perlustrato la parte della città in cui l’uomo, di professione imprenditore e padre di due figli, risulta residente. Al momento di lui però si sono perse le tracce.

Al lavoro anche le polizie locali di Calolzio e di Olginate

L’attività degli investigatori prosegue comunque a 360 gradi senza trascurare alcun dettaglio o ipotesi al fine di assicurare alla giustizia l’autore dell’omicidio. Resta da capire anche se il killer abbia agito da solo o sia stato aiutato da qualcuno.