MILANO – E’ la pena più alta tra le 56 condanne per peculato richieste dal pm di Milano Paolo Filippini per gli ex consiglieri al processo sulle spese pazze in Regione: 6 anni di carcere è quanto chiede il pubblico ministero nei confronti di Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord nella passata amministrazione Formigoni.
Tra i rimborsi contestati al leghista c’erano quei 6 mila euro che il capogruppo del Carroccio avrebbe impiegato per il pranzo del matrimonio della figlia messo in conto alla Regione. Chiesta la condanna a 4 anni anche per il suo genero Corrado Paroli, per il contratto di consulenza in Regione per circa 196 mila euro lordi che avrebbe ottenuto attraverso l’ex capogruppo del Carroccio.
A processo ci sono altri tre politici lecchesi: Giulio De Capitani, anche lui leghista ed ex assessore regionale all’Agricoltura , la Procura gli contesta circa 5 mila euro per materiale di cancelleria, spese telefoniche e pasti al ristorante; all’ex assessore Giulio Boscagli, invece, vien contestato l’acquisto di tre I-Pad per un valore di 2600 euro. Su entrambi pende la richiesta di condanne per 2 anni e due mesi. Un anno e dieci mesi è quanto chiesto invece per Ugo Parolo, al quale venivano contestati rimborsi per 17 mila euro.
Aveva scelto il rito abbreviato l’ex consigliere del Pd, Carlo Spreafico, condannato a due anni di reclusione. Tra le spese che venivano contestate a Spreafico quelle per elettrodomestici, dvd, quadri e il ‘famoso’ barattolo di nutella.