A Malgrate i funerali di Stefano Buffoni, morto a 35 anni a causa della malattia
“La strada ora è in salita ma tu ci hai insegnato ad affrontarla”.
LECCO – “Una cima innevata, il silenzio e il panorama più bello che si possa ammirare… E lì che ti abbiamo immaginato, che ci guardi dall’alto con il tuo sorriso, quello che hai avuto stampato in viso sino alla fine”.
Le parole degli amici, quelle della fidanzata Carlotta, le lacrime dei familiari e dei conoscenti, per salutare Stefano Buffoni nel suo ultimo viaggio. La chiesa San Leonardo di Malgrate non ha potuto contenere i tanti che, lunedì pomeriggio, hanno voluto essere presenti ai funerali del 35enne scomparso a causa di un male contro cui lottava da tempo (l’articolo precedente).
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto” lo ha ricordato più volte don Andrea Lotterio nella sua omelia, consapevole che il dolore di una perdita così grave non può essere colmato negli animi di chi lo conosceva.
“Queste ultime settimane di fatica non possono oscurare o cancellare il prima, tutti i momenti belli che avete vissuto con Stefano e che serbate nel vostro cuore e nella vostra mente – ha sottolineato il sacerdote – L’essenziale è vivere una vita di quotidiano amore che Stefano ha vissuto pienamente nella sua famiglia, nelle amicizie, nello scegliere la sua strada. Quel quotidiano amore che gli ha permesso di non far pesare su nessuno la sua lotta contro la malattia”.
Tanti sono i ricordi che Stefano lascia nei suoi affetti, “saranno quelli che ci faranno pensare a te con il sorriso – è la lettera scritta dai suoi amici di sempre – Siamo diventi grandi insieme, siamo stati come una seconda famiglia. Ti porteremo ovunque con noi. Tu da lassù stai vicino alla tua famiglia. Cercheremo di andare avanti perché la forza ce la darai tu”.
La melodia dei Queen, in una delle loro canzoni più simboliche (“Chi vuole vivere per sempre”), ha accompagnato il feretro all’uscita della chiesa.
“La strada di fronte ai nostri occhi è salita, ma tu ci hai insegnato a camminare come in montagna. Ci vuole costanza, spesso fatica, ma una volta in vetta il cuore si riempe di ossigeno e nuova bellezza. Accompagnami per mano per fino alla vetta più inaspettata. La tua Charlotte”.