Il suo ricordo è ancora molto presente per via delle tante attività che il sacerdote ha promosso
“Un sacerdote sempre attento alle persone, alle diverse realtà religiose, culturali e sportive della comunità”
VALMADRERA – L’Amministrazione Comunale di Valmadrera e tutta la cittadinanza piangono la morte di monsignor Silvano Motta, originario di Brivio e Parroco a Valmadrera dal 1980 al 1995, prima di trasferirsi a Seregno. Il sacerdote, 88 anni, è morto stamattina, 30 agosto, a causa di un malore a poca distanza dalla sua abitazione a Erba, città dove era arrivato nel 2012 come residente con incarichi pastorali in Santa Maria Nascente.
Il suo ricordo è ancora molto vivo a Valmadrera per le tante attività che don Silvano aveva promosso: dal restauro delle Cappelle della via Crucis e della Chiesa dedicata alla Madonna di San Martino di cui era devotissimo e a cui faceva visita ogni volta che tornava a Valmadrera, all’organizzazione di un gruppo storico di volontari per i lavori della parrocchia, alla promozione e all’aumento dei corsi presso il Cfp Aldo Moro che, proprio con lui, ottenne l’autonomia dal Centro di Albate, alla costruzione della nuova Chiesa dello Spirito Santo.
Il sindaco Cesare Colombo ne conserva un ricordo molto caro: “E’ il parroco che ho conosciuto al mio arrivo nella comunità di Valmadrera nel 1985, un sacerdote sempre attento alle persone, alle diverse realtà religiose, culturali e sportive della comunità di Valmadrera, capace di unire e attento alla formazione dei giovani all’aspetto socio-politico, secondo la linea del cardinal Martini. Come amministrazione comunale saremo senz’altro presenti ai funerali”.
L’assessore Antonio Rusconi così lo ricorda: “Sono diventato un giovane sindaco con lui parroco nel 1995. È stato importante per la mia formazione, lavorando a fianco negli anni in cui operavo al Cfp Aldo Moro. Un grazie particolare a Annamaria, la persona di Valmadrera che lo ha seguito anche negli anni di Seregno e negli ultimi anni. Mi commuoveva trovarlo periodicamente al cimitero di Valmadrera, dove veniva a visitare e a pregare per le persone che più avevano collaborato con la parrocchia. Il mio personale cordoglio ai fratelli di don Silvano, ai nipoti, tra cui monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale, che con lui era stato presente alla festa patronale di Sant’Antonio lo scorso anno, Stefano Motta, attuale sindaco di Calco e a tutti i parenti”.
Sicuramente don Silvano Motta è stata una presenza autorevole e importante non solo nella comunità religiosa, ma anche in quella civile, ricordando più volte a tutti il dovere di un impegno sociale e politico nella comunità.