Non ha voluto sentire ragioni Ezio Venturini nell’ultima Commissione quando la maggioranza gli ha chiesto di ritirare la mozione (che riportiamo integralmente in fondo all’articolo) con la quale il capogruppo dell’Italia dei Valori chiede all’Amministrazione Brivio di effettuare alcuni interventi per rendere meno difficile l’accesso in Comune ai disabili.
“Si tratta di una mozione partorita e nata da innumerevoli segnalazioni che mi sono giunte, l’ultima mi è stata fatta da un noto professionista disabile, che avendo la necessità di rinnovare il tagliando da esporre sull’auto, si è dovuto scontrare con l’inefficienza pubblica e la maleducazione: attese in piedi senza risposta, veri e propri trasferimenti dall’ufficio incaricato all’ufficio Protocollo e ritorno – dichiara Venturini – Il tutto contornato da disattenzione e insensibilità degli addetti ai lavori nei confronti di una persona diversamente abile. Fatto grave e inammissibile”.
Poi Venturini chiede un pizzico di immaginazione per vestire i panni di un disabile che deve recarsi in Comune: “Pensiamo solo di dover recarci in Comune per richiedere e certificare un semplice documento all’ufficio Anagrafe e supponiamo di essere un disabile. Il parcheggio per disabili interno al Comune è inesistente, i bagni per disabili sono chiusi e usati come magazzino per scope e materiale di pulizia, i corridoi dell’anagrafe sono stretti e i banconi degli sportelli sono così altri che rendono impossibile al disabile il colloquio con il personale, a meno che non riesca ad alzarsi in piedi. A tutto questo aggiungiamo l’impossibilità di protocollare il documento all’Anagrafe se non recandosi di persona”.
Detto questo Venturini prosegue: “Cosa chiede in sostanza la mozione? L’applicazione almeno delle misure minime atte a permettere ai cittadini disabili di poter utilizzare in massima libertà e senza eccessivo sforzo i servizi offerti dall’Amministrazione comunale. Nonostante ciò in Commissione mi sono sentito dire, da parte della maggioranza, che si tratta di una mozione non necessaria, perché basterebbe una nota di invito all’Amministrazione nel procedere in tal senso. Mi spiace, ma io non la ritirerò. Se in questa Amministrazione e così in quelle precedenti nessuno si è occupato del problema, che per legge dovrebbe essere già risolto, la mozione è l’unico mezzo, se sarà approvata dal Consiglio, che costringerà l’Amministrazione a impegnarsi in tempi brevi all’attuazione della stessa”.