Un’esperienza di vita lunga due anni nel cuore del Perù, a Piscobamba, cittadina abbarbicata a quota 3300 metri sulle Ande. E’ quella che vivrà Anna Bertoldini, premanese di 27 anni, che per due anni ha insegnato come educatrice nella scuola elementare Santo Stefano di Lecco, dove colleghe e alunni l’hanno salutata con quel po’ di commozione che regalano addii come questi.
“Mi dispiace laciare i bambini e le colleghe dopo due anni di lavoro, ma la spinta che ho verso questa esprienza di vita all’interno di un progetto del Mato Grosso è forte”. Non sarà una novità per Anna che in Perù è già stata, sempre con il Mato Grosso, dal settembre del 2008 al luglio del 2009.
Ora preparerà le valigie per questo lunghissimo viaggio che comincerà giovedì 23 giugno.
“A Piscobamba il mio lavoro sarà quello di assistente domiciliare per anziani e ammalati. Sarà diverso dal tipo di lavoro che viene svolto qui in Italia, perchè laggiù bisogni ed esigenze sono ben diverse – spiega – Probabilmente mi affideranno una zona della città che è una sorta di capoluogo di provincia e dovrò coordinare tutto il lavoro. Non sarà semplice, del resto non lo è mai quando si assumono lavori di responsabilità”.
Saranno due anni intensi per Anna, lontana dal proprio paese, da amici e parenti, ma lei sorride e aggiunge: “La cosa non mi pesa e poi ci sono amici che hanno già promesso che verranno a trovarmi”.
L’unica cosa che intimorisce un poco Anna è la differenza culturale: “Non si può pensare di calarsi nella realtà peruviana e giudicarla attraverso i nostri occhi. La vera difficoltà sarà proprio quella di riuscire a capire come vive la gente, che esigenze ha e perchè ti chiede determinate cose e non altre. Sarà anche un po’ una sfida e un banco di prova per me stessa”.
Il Perù, come tutti i Paesi, hanno aspetti positivi e negativi… “Già, la cosa che più mi ha colpita positivamente è la vita semplice che conduce la gente. Verrebbe proprio da dire a misura d’uomo. Ci sono altri ritmi, altri tempi, si vive più lentamente anche se di cose da fare non mancano mai e poi quando sei giù ti tocca rivedere la scala delle priorità… e quando torni a casa l’impatto è fortissimo, sembra di atterrare su un altro pianeta”. Per quanto riguarda l’aspetto negativo Anna non ha dubbi: “La gente laggiù ha scarsa iniziativa, ma questo è un fatto prettamente culturale. Posso pensare per esempio a un contadino che vive da sempre a 3mila metri sulle Ande, lontano da tutto e da tutti… diventa difficile avere spirito d’iniziativa. Poi ci sono Stato e autorità pubbliche che lasciano a desiderare. Spesso le multinazionali che acquisiscono miniere e giacimenti conferiscono alle autorità locali grandi somme di denaro, che proprio per un fatto culturale non sanno gestire al meglio. Così, per esempio ti ritrovi viali illuminati, ma strade ancora brulle e non asfaltate”.
Fra tre giorni Anna decollerà alla volta di Lima e da qui, dopo 15 ore di viaggio in bus, arrriverà a Piscobamba. Per lei nessuno stipendio e nessun rimborso, saranno due anni da volontaria, a suo carico tutte le spese e il proprio sostentamento: “Sono scelte di vita. Vivrò con quanto siamo riusciti a raccogliere in Italia con la vendita di torte e altre iniziative e con ciò che riusciranno a raccolgiere gli amici del Mato Grosso che resteranno qui. E poi si confida sempre nel buon cuore della gente”. E il buon cuore per primi lo hanno dimostrato i suoi alunni e le colleghe consegnando ad Anna tantissimo materiale scolastico… “Dovvrò fare una spedizione a parte, perchè la roba è davvero tanta. Li ringrazio tutti di cuore per l’aiuto concreto”.
E se qualcuno volesse dare una mano ad Anna, può contattare la sorella Chiara al seguente numero: 0341810367.
Per il resto buon viaggio e tanti auguri da tutta la redazione di Lecconotizie.