Tre musei lecchesi entrano ufficialmente nella rete museale lombarda
Si tratta del museo della Seta, il museo delle Grigne e la Casa Museo Villa Monastero
LECCO – E’ arrivato il riconoscimento dalla Regione per tre musei lecchesi che entrano a fare parte ufficialmente della rete museale regionale. L’annuncio è stato dato giovedì da Stefano Bruno Galli, assessore alla Cultura di Regione Lombardia.
L’occasione sono state le premiazioni, a Palazzo Lombardia, per il bando regionale “Innovamusei” che stanziava 2,1 milioni di euro in favore di progetti di valorizzazione e innovazione delle strutture museali.
Complessivamente sono dieci i nuovi musei riconosciuti da Regione Lombardia tra il 2020 e il 2022 e tra loro, come anticipato, ci sono tre realtà lecchesi fortemente consolidate sul territorio: si tratta del Museo della Seta “Adegg” di Garlate, il Museo delle Grigne di Esino Lario e la Casa Museo Villa Monastero a Varenna.
Il museo della Seta
Museo della seta Abegg è situato in una filanda settecentesca in riva al lago a Garlate ed è una testimonianza storica della manifattura legata alla produzione della seta. La sua costruzione risale al 1953 ad opera degli industriali Abegg, svizzeri, per tramandare le conoscenze sugli strumenti creati nei secoli dall’industria serica. Nel 1976 è stato donato al Comune di Garlate.
Conserva una ricca collezione di macchinari, esposti in modo da poter osservare le principali fasi di produzione: allevamento del baco, trattura dei bozzoli, torcitura della seta. Ha inoltre uno spazio dedicato alla tessitura. Conclude il percorso un settore dedicato al futuro dove vengono presentate le nuove ricerche e applicazioni della seta nel campo biomedico, della cosmesi, nella produzione di nuovi filati. Il Museo dispone di laboratori interattivi dedicati e diversi percorsi didattici animati da esperti formatori.
Il Museo delle Grigne
Il Museo delle Grigne è il museo di Esino Lario e presenta al pubblico un percorso dedicato alla storia naturale e geologica locale: fossili, minerali, ambientazioni naturalistiche delle fasce climatiche dal lago alla Grigna e la collezione di farfalle e di insetti ospitata nell’adiacente Villa Clotilde.
Comprende anche una sezione archeologica che documenta la presenza umana sul territorio, con particolare attenzione agli insediamenti celtici e romani, un’area sulla storia e le attività legate alla presenza del ferro in Valsassina e una sulla vita quotidiana e sul lavoro a Esino fino all’inizio del ’900.
Infine sono proposte testimonianze dello sviluppo più recente del paese tra le quali la rinomata Scuola di arazzeria e Wikimania, il raduno internazionale dei wikipediani che nel 2016 si è svolto a Esino Lario. La sua realizzazione risale al 1947 per opera dell’allora Parroco Don G.B. Rocca e allestito nel 1959 nella piazza del Comune dall’Ing. Pietro Pensa con l’arricchimento di nuove collezioni. Dal 2016 il Museo ha una sede nuova nel Parco di Villa Clotilde. Nella vecchia sede è visitabile una ricostruzione del casel, la baita tipica dei maggenghi attorno al paese.
Casa Museo Villa Monastero
Storica dimora sul lago a Varenna, Villa Monastero vanta nove secoli di vita e il suo aspetto attuale di dimora eclettica di fine Ottocento è il frutto di vari interventi realizzati negli anni.
La Villa nasce infatti dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense dedicato a Maria Vergine, sorto alla fine del secolo XII.
Nel 2003 venne realizzata nella parte monumentale la Casa Museo per preservare le raccolte qui collocate: il percorso museale è costituito da 14 sale interamente arredate, che hanno mantenuto decorazioni e mobili originari.
La villa è arricchita da un giardino botanico e dispone di un centro congressi, tuttora fin dagli anni Cinquanta, che accoglie convegni a carattere culturale e scientifico