“Lessico famigliare. La bottega dei Bellini e l’alba del Rinascimento a Venezia†è il titolo di questa edizione
Il prevosto durante l’inaugurazione: “La mostra evoca uno scambio generativo, perché da questo dialogo tutti escono arricchiti”. Sarà visitabile fino all’ 8 marzo 2026
LECCO – “In un tempo storico in cui il lessico comune è quello degli ‘odiatori’, richiamiamo l’importanza di tornare ad un lessico famigliare: abbiamo bisogno di parole buone che superino le solitudini”. Così Monsignor Bortolo Uberti, prevosto di Lecco, ha aperto la cerimonia di inaugurazione del Capolavoro per Lecco 2025,  l’evento espositivo promosso dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, con la collaborazione del Comune di Lecco.
In tanti hanno preso parte al momento, giunto alla 7^ edizione e divenuto un riferimento culturale del Natale Lecchese. La scelta quest’anno si è indirizzata sulla bottega dei Bellini – il padre Jacopo e i figli Giovanni e Gentile Bellini – artisti veneti che segnarono con la loro opera l’inizio del Rinascimento a Venezia. “Lessico famigliare. La bottega dei Bellini e l’alba del Rinascimento a Veneziaâ€Â è infatti il titolo di questa edizione, curata da Giacomo Alberto Calogero dell’Università di Bologna, che a Palazzo Paure mette in mostra tre capolavori custoditi in altrettante gallerie:
- la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini, un dipinto realizzato a tempera su tavola trasportato su tela databile intorno al 1450 e conservato nella Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere;
- la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, un dipinto realizzato a tempera su tavola, databile alla primissima produzione dell’artista tra il 1450 e il 1460 e conservato nella Pinacoteca Malaspina di Pavia;
- la Nascita della Vergine della bottega di Jacopo Bellini con il coinvolgimento diretto dei figli Giovanni e Gentile, un dipinto a tempera su tela, databile 1465 e conservato presso la Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino.

“Si tratta di tre opere di grande bellezza, realizzate in un arco di tempo relativamente breve, che permettono di sondare l’influenza che la lezione del padre Jacopo ebbe sui due figli Giovanni e Gentile, ma anche gli stimoli inevitabili che i due giovani eredi fornirono all’arte del genitore” ha spiegato il curatore della mostra Calogero. Accanto a lui oltre al prevosto il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni che ha richiamato l’importanza della comunicazione, concetto ripreso anche da Marco Albertario, Direttore Galleria dell’Accademia Tadini ‘La Madonna di Tadini’: “Questa mostra nasce proprio per comunicare, ho particolarmente apprezzato il modo silenzioso ed educativo con cui le opere sono state allestite. L’augurio che vorrei fare a tutti quelli che vedranno questa mostra è di farsi accompagnare ma anche di farsi interpellare e capire quale pezzo della loro storia viene raccontato dalle opere. Credo che oggi più che mai la funzione dei musei debba essere non solo quella di luoghi di custodia, ma anche di comunicazione”.

La mostra consente un approfondimento sulle relazioni familiari all’interno di una “bottega†nel fiorire del periodo rinascimentale a Venezia: “Relazioni di dialogo e confronto fecondo, come anche oggi succede in ogni famiglia – ha afferma ancora il Prevosto di Lecco – Relazioni contrassegnate da uno scambio di saperi tra generazioni, come accade anche in moltissime delle aziende famigliari che costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. È uno scambio generativo, perché da questo dialogo tutti escono arricchitiâ€.
E non è un caso che la mostra presenti anche alcune testimonianze di imprese famigliari artigiane contemporanee – raccolte da Susanna De Maron, Giorgio Melesi e Laura Polo D’Ambrosio – specializzatesi nelle lavorazioni dell’argilla, del legno e del ferro: “Abbiamo incontrato dei maestri del ‘saper fare’ artigianale dei nostri giorni direttamente nei loro luoghi di lavoro – ha spiegato D’Ambrosio – per comprendere quel rapporto tra generazioni che consente una continuità tra tutto quanto c’è stato prima – come qualcosa che si riversa a cascata, una trasmissione di sapere, un legame, un’appartenenza affettiva, una simbiosi con il materiale sul quale si imprime la propria azione – e la necessità di innovazione e di saper rispondere alle richieste del presente. Nella bottega dei Bellini questo è stato vissuto e sperimentato come ben testimoniano le loro opere esposte in ‘Capolavoro per Lecco 2025’â€.
Anche quest’anno “Capolavoro per Lecco†potrà contare sul prezioso contributo di volontari e di una sessantina di ragazzi delle scuole superiori lecchesi coinvolti attraverso un progetto di PCTO, che accompagneranno il pubblico nel percorso di visita, che avrà una durata di circa 25-30 minuti.
Alla cerimonia inaugurale hanno portato un loro saluto anche il Sottosegretario Regionale Mauro Piazza, Fabio Dadati, componente di Giunta della Camera di Commercio Como Lecco, Maria Grazia Nasatti, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, e Marco Ferretti dell’Officina MSA, ‘donor’ dell’evento.
Al termine dei saluti istituzionali i presenti hanno potuto visitare le tre opere esposte. La mostra proseguirà fino all’8 marzo 2026 e come ogni anno sarà accompagnata anche da un prezioso catalogo ricco di approfondimenti e da un sito dedicato (www.capolavoroperlecco.it). Nel corso del periodo di apertura saranno anche organizzati alcuni eventi culturali e musicali.
Orari delle prime settimane di apertura
– martedì: 10:00 – 14:00
– mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: 10:00 – 18:00
– Apertura straordinaria lunedì 8 dicembre: ore 10:00 – 18:00
– Fino al 3 gennaio il sabato la mostra chiude alle 19:00

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