Capolavoro per Lecco: a Palazzo Paure si riflette sul ‘mistero della paternità’

Tempo di lettura: 6 minuti

Dal 5 dicembre al 3 marzo a Palazzo delle Paure: attraverso Michelangelo una riflessione sulla centralità della paternità di Dio nel Natale

In esposizione anche una tela di Giuseppe Vermiglio e le “repliche” delle formelle di Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti

LECCO – Il primo piano di Palazzo delle Paure di Lecco, sede per eccellenza delle grandi mostre della città, ospiterà dal 5 dicembre 2023 al 3 marzo 2024 la quinta edizione di Capolavoro per Lecco, l’evento espositivo promosso dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco.

Monsignor Milani e Simona Piazza

Il cuore dell’evento: la centralità della paternità di Dio nel Natale

Cuore di questo evento – con il quale si intende offrire a tutti l’occasione per un incontro con il mistero della Salvezza attraverso la bellezza di un capolavoro dell’arte italiana – sarà quest’anno la riflessione sul tema della centralità della paternità di Dio nel Natale. “Proponiamo uno sguardo nuovo sul mistero del Natale. – afferma Mons. Davide Milani, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario – Se infatti da sempre si tende a valorizzare nel mistero della nascita di Gesù la dimensione della maternità, si rischia di sottacere la figura del Padre, che invece è protagonista nel mistero dell’incarnazione”.

La riflessione prenderà spunto da un soggetto – il Sacrificio di Isacco (Genesi 22) – che fa da ponte di collegamento tra il mistero del Natale e il mistero della Pasqua: Gesù Cristo che nasce a Betlemme è il nuovo Isacco. Anche in termini artistici la vicenda di Abramo e di suo figlio Isacco è occasione pressoché unica di raffigurare un evento “contro natura” – il padre che sacrifica il figlio per volere di Dio – scongiurato dall’intervento di Dio stesso solo un istante prima della catastrofe. I drammi del padre e quello del figlio nell’interpretazione artistica si traducono in un groviglio di emozioni fortissime che si dipanano con i tempi dati dalla narrazione biblica.

“Anche quest’anno Capolavoro per Lecco ci offre l’occasione di una riflessione personale e comunitaria su un tema di grandissimo valore e straordinaria attualità, quale è quello della paternità. – sottolinea la Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza – E lo fa a partire dall’opera di uno dei più grandi artisti protagonisti del Rinascimento italiano, dando vita così ad un evento espositivo capace di dare lustro e visibilità alla nostra Città”.

Il capolavoro 2023: il disegno del Sacrificio di Isacco di Michelangelo Buonarroti

Il capolavoro protagonista dell’esposizione sarà infatti lo straordinario disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, apparso un’unica volta in mostra dopo il restauro del 2017 che ha permesso di ritrovare l’immagine delineata dall’artista sul verso del foglio. Il capolavoro è custodito presso la Fondazione Casa Buonarroti (inv. 70 F), che – così come lo scorso anno era stato per i Musei Vaticani con il Beato Angelico – è partner di questa edizione di Capolavoro per Lecco, grazie alla preziosa disponibilità e collaborazione della Presidente Cristina Acidini e del Direttore Alessandro Cecchi.

Il foglio autografo di Michelangelo parte dai precedenti rinascimentali – in particolare dal Sacrificio di Isacco scolpito da Donatello per l’opera del Duomo di Firenze – e ne amplifica la portata drammatica sia attraverso il serrato dialogo tra Abramo e l’angelo sia per mezzo della torsione dei corpi. L’opera, databile intorno al 1530, rivela una fase matura dell’attività del grande artista e sembra preannunciare il movimento tormentato del Giudizio finale nella Cappella Sistina. Il foglio michelangiolesco, inoltre, risulta particolarmente importante per la presenza di un’immagine dello stesso soggetto sul verso, che solo il restauro ha permesso di ritrovare, quando nel 2017 è stato rimosso il controfondo che lo nascondeva. Il disegno scoperto sul verso è un rapido e potente schizzo a matita nera realizzato dall’artista “girando il foglio” e, attraverso l’osservazione ravvicinata di entrambe le facce, sarà possibile leggere il succedersi dei due disegni.  L’immagine del Sacrificio d’Isacco, probabilmente apprezzato per il suo potenziale drammatico,  venne ripreso dagli artisti successivi.

Le altre opere in mostra

In mostra accompagneranno il disegno di Michelangelo altre tre opere di analogo soggetto: la seicentesca tela del “Sacrificio di Isacco” dipinta da Giuseppe Vermiglio e le repliche delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti.

Le repliche delle due formelle, con cui i due massimi artefici del primo Rinascimento fiorentino parteciparono al concorso indetto dall’Arte della Seta o di Calimala per affidare la realizzazione della porta nord del Battistero, esemplificano la varietà di soluzioni figurative che gli artisti seppero trarre dalla sostanziale fissità e inalterabilità del tema dato. È proprio con quel concorso in apertura del XV secolo che si fa iniziare il primo Rinascimento fiorentino. Dunque tali opere rappresentano il punto di origine, ma anche la soglia da oltrepassare da parte dello stesso Michelangelo.

Infine in mostra sarà presente anche una delle tele raffiguranti il Sacrificio di Isacco del pittore milanese Giuseppe Vermiglio, artista ammirato dallo stesso Roberto Longhi come “uno dei più sinceramente caravaggeschi” tra quelli presenti a Roma nei primi anni del Seicento. Ma se in quelle prime variazioni sul tema del Sacrificio di Isacco il Vermiglio rivela una stretta dipendenza dai modelli del Merisi, nei dipinti di analogo soggetto databili agli anni Venti del Seicento, quando il Vermiglio ritorna a Milano, il pittore elabora invece una concezione compositiva di sapore classicistico. Il Sacrificio di Isacco della Fondazione Gastaldi Rotelli presente in mostra appartiene a questo secondo gruppo di opere.

Un percorso espositivo coinvolgente

L’allestimento dell’evento espositivo è stato progettato dai curatori della mostra (Susanna De Maron, Laura Polo d’Ambrosio e Giorgio Melesi) per accompagnare il visitatore all’opera attraverso un percorso sviluppato nel cromatismo dello spazio espositivo. Una traccia che nei diversi “incontri” introduce da subito all’opera di Michelangelo; un “insieme” di colore, solcato dalla sola luce che orienta l’incedere.

Il percorso guida il visitatore alla progressiva scoperta delle opere e lo accompagna ad una graduale immersione nella riflessione sul tema proposto, alternando momenti di racconto da parte dei ragazzi, ad altri di approfondimento multimediale, ad altri ancora di contemplazione personale.

Non mancano spazi destinati ai laboratori riservati ai visitatori più piccoli, che saranno introdotti alla scoperta di una possibile espressività attraverso una diretta manipolazione della “creta”.

Susanna De Maron

Anche quest’anno, infine, il progetto Capolavoro per Lecco si caratterizza per il coinvolgimento, attraverso un’esperienza formativa, degli studenti di tutte le Scuole Superiori del territorio in un contesto di cittadinanza attiva e di percorso di PCTO. Si tratta di un’esperienza che chiede ai ragazzi di mettersi direttamente in gioco nella valorizzazione e comunicazione digitale e social del patrimonio comune, considerato bene prezioso. Il valore orientativo dell’esperienza sarà l’incontro degli studenti con gli esperti coinvolti nel progetto.

Il PCTO si svolge nell’ambito del progetto “Cultura è partecipazione. La sfida per i giovani del lecchese”, realizzato da Associazione Culturale Madonna del Rosario con Fondazione Ente dello Spettacolo con il contributo del bando “Emblematici provinciali,” promosso da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, un progetto finalizzato a coinvolgere i giovani nella programmazione culturale del territorio lecchese.

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo illustrato e documentato.

Il progetto Capolavoro per Lecco è coordinato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre al presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario Mons. Davide Milani: Giorgio Cortella, Angela D’Arrigo, Susanna De Maron, Giancarlo Ferrario, Rosita Forcellini, Mario Galli, Laura Polo D’Ambrosio, Giorgio Melesi.