Il titolo dell’ultima passeggiata è “Le scale del tempo, da Plinio al Medioevo”
I percorsi sono organizzati dall’associazione Sentiero dei Sogni
DERVIO – La Provincia di Lecco promuove, per il secondo anno consecutivo, un ciclo di passeggiate creative pensate per valorizzare e far conoscere le meraviglie del “Lecco Heritage – Sistema Museale” e i contesti paesaggistici e culturali dei borghi circostanti. I percorsi proposti, curati dall’associazione Sentiero dei Sogni, offrono un’opportunità unica di esplorare il territorio attraverso la lente della narrazione e della creatività.
Inoltre, le passeggiate sono parte del “Lake Como Walking Festival“, una rassegna ormai giunta alla sua terza edizione e dedicata al racconto dei luoghi attraverso il cammino e l’esperienza immersiva. Il terzo e ultimo appuntamento, intitolato “Le scale del tempo, da Plinio al Medioevo“, si terrà sabato 5 ottobre alle ore 14:30 e avrà come protagonista il suggestivo borgo di Corenno Plinio.
Il punto di ritrovo sarà in piazzetta Garibaldi, da dove prenderà il via l’esplorazione di Corenno Plinio, recentemente inserito tra i Borghi più Belli d’Italia. Questo affascinante borgo, con un impianto medievale e origini romane, è caratterizzato dalla predominanza della pietra, visibile sia negli edifici, a cominciare dal castello che lo sovrasta, sia nelle suggestive viuzze a gradini che scendono ripidamente fino alla riva del lago.
Gli organizzatori dell’iniziativa descrivono il percorso che si svolgerà con queste parole: “Il tour prevede una tappa alle arche della famiglia Andreani e alla chiesa di San Tommaso di Canterbury, per poi proseguire verso Casa Uboldi, un edificio del 1929 decorato con affreschi esterni del pittore Gian Luigi Uboldi (1915-2005). Successivamente, si visiterà Villa Valentini, che si ipotizza sia stata costruita sui resti di un edificio citato da Plinio il Giovane, e si concluderà con una sosta al porticciolo e una vista panoramica dell’esterno del castello”.
Nel 1863, con la nascita del Regno d’Italia, al nome di Corenno fu aggiunto “Plinio” per distinguerlo da altri comuni omonimi, mentre nel 1927 il borgo venne annesso al Comune di Dervio.
“Il legame pliniano, per quanto non suffragato da prove archeologiche, è di grande fascino, poiché la tradizione vuole che qui si trovasse l’abitazione di una donna coraggiosa che, essendo il marito afflitto da un male incurabile, convinse quest’ultimo a terminare la vita insieme gettandosi nel lago” commentano gli organizzatori dell’iniziativa.
In ogni tappa, il “genius loci” si esprime attraverso le voci di autori del passato e del presente. Tra i primi, particolare attenzione sarà riservata ad Antonio Ghislanzoni, illustre scrittore e librettista lecchese di cui ricorre il bicentenario della nascita. Durante il percorso verranno letti anche estratti dal giornale satirico “L’uomo di pietra”, che Ghislanzoni contribuì a fondare nel 1857.
A guidare l’incontro sarà Pietro Berra, giornalista, scrittore e presidente dell’associazione Sentiero dei Sogni. Interverrà lo storico Roberto Pozzi, autore del romanzo “I promessi sposi di Corenno” (Bellavite Editore, 2020), ambientato nel borgo lacustre intorno al 1300. L’attrice Lorena Mantovanelli proporrà la lettura di alcuni brani tratti dalle lettere di Plinio il Giovane, legati al Lario.
I precedenti appuntamenti hanno ottenuto un grande successo, con oltre 100 partecipanti alla prima passeggiata del 16 giugno presso la Torre di Maggiana, e una notevole affluenza anche durante il secondo evento dell’8 settembre a Esino Lario, nonostante le avverse condizioni meteorologiche.
Il titolo scelto come filo conduttore dei vari itinerari, “Le pietre raccontano”, celebra gli anniversari di due illustri figli del Lario: il bicentenario della nascita di Antonio Stoppani, geologo e paleontologo lecchese, autore del celebre best-seller ottocentesco “Il Bel Paese”, e il bimillenario di Plinio il Vecchio, che dedicò gli ultimi due libri della sua prima enciclopedia dell’umanità, la “Naturalis Historia” (77 d.C.), alle pietre. In quest’opera, Plinio esalta la capacità dell’uomo di lavorare questi materiali, ma al contempo ci mette in guardia rispetto alla depredazione della natura.
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