Inaugurata questa mattina la collezione di dipinti del ‘900
“Con questa iniziativa vogliamo consentire al pubblico di conoscere e apprezzare il ricco patrimonio culturale e artistico del territorio”
VARENNA – Ammirare il territorio lecchese attraverso i dipinti: questo sarà possibile fare grazie alla nuova collezione inaugurata questa mattina a Villa Monastero di Varenna. I dipinti esposti, tutti risalenti al ‘900, appartengono alla Provincia di Lecco, e per la prima volta potranno essere ammirati dal pubblico nella sala Polvani.
“Con questa iniziativa – commentano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e la Consigliera provinciale delegata a Cultura, Turismo e Villa Monastero Fiorenza Albani – intendiamo mettere a disposizione dei visitatori opere inedite di artisti noti, che erano collocate negli uffici dell’Amministrazione, per consentire al pubblico di conoscere e apprezzare il ricco patrimonio culturale e artistico del nostro territorio. L’intento è quello di valorizzare ancora di più Villa Monastero, il suo museo e il giardino botanico, di cui la Provincia di Lecco ha particolare cura, museo che è stato riconosciuto da Regione Lombardia ed entrerà nel Sistema museale nazionale”.
L’attuale proposta, curata dal conservatore Anna Ranzi, espone dipinti di alcuni importanti autori, le cui opere costituiscono una stimolante testimonianza delle vicende artistiche del territorio provinciale. Oltre a documentare la presenza di vari artisti, noti a livello locale e nazionale, che hanno partecipato a esposizioni contemporanee lecchesi e internazionali, consente di far conoscere la creatività italiana anche all’estero.
Alcune di esse sono state acquisite dalla Provincia di Lecco tramite donazioni (Alfredo Chiappori, Luigi Fumagalli), altre sono pervenute attraverso acquisti durante le esposizioni temporanee che si tenevano a Lecco e nel territorio provinciale fin dagli anni Trenta e Cinquanta, altre ancora provengono da iniziative sostenute dall’Ente lecchese manifestazioni, come il Premio Mori (dal 1962), che poteva contare su una giuria con Carlo Munari e Raffaele De Grada (Luigi Marcarini, Amedeo Volpi). A queste rassegne periodiche partecipavano annualmente fino a 300 artisti.
Alcune derivano da acquisizioni varie (Luigi Zago, Romano Trojani). Tra queste si distinguono il notevole dipinto di Piero Dorazio (Roma 1927-Perugia 2005) e i due importanti e rari studi di Ennio Morlotti (Lecco 1910-1992) realizzati per il mosaico dell’Istituto Bovara di Lecco, per i quali si prevede un intervento conservativo in relazione al delicato supporto in carta e pertanto verranno presentati successivamente.
Le opere presenti
Tutti i dipinti sono legati alla raffigurazione del territorio lecchese: gli artisti nelle varie rassegne erano impegnati a rappresentare vedute del paesaggio locale.
Vengono inoltre affiancate opere legate all’interpretazione di temi particolari, come l’intenso dipinto di Alfredo Chiappori tratto dalle tavole di Qohelet. Di questo autore nel 2014 venne proposta a Villa Monastero la mostra personale “L’essenza dei colori”, che seguì l’importante iniziativa varennese dedicata al secondo Novecento in Lombardia, con opere provenienti dal Museo della Permanente di Milano.
Al puro astrattismo appartiene il dipinto di Pietro Dorazio intitolato “Meta” ed esposto a Roma dopo il 1971, caratterizzato da un neoplasticismo fatto di figure geometriche e astratte che si intersecano in un gioco di linee in forme post cubiste, caratteri che contraddistinguono le opere di questo riconosciuto maestro dell’Astrattismo italiano del Dopoguerra (sue opere si conservano nelle Gallerie d’arte moderna di Roma e Torino, in numerosi musei europei e negli Stati Uniti).
E’ presente anche una veduta dell’Adda di Luigi Zago (Buenos Aires) che ben si colloca nella ricca serie di paesaggi che furono una costante nella produzione artistica del pittore, e che l’autore presentò dal 1924 in varie rassegne, in importanti manifestazioni artistiche periodiche di Milano, Torino, Venezia, Roma e in sud America. Tra le sue opere più interessanti per il territorio lecchese la serie di cinquanta acquerelli ispirati ai luoghi dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, in cui viene illustrata la cittadina di Lecco, i suoi dintorni, in particolare Pescarenico (sue opere si trovano oggi in varie collezioni pubbliche quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, quelle di Arte Moderna di Milano, Verona e Bologna, Monza e Merate).
Compare inoltre una bella veduta del Resegone del pittore bresciano Amedeo Volpi (nato nel 1913), dalle eleganti campiture di colore scelte quasi interamente nella gamma del grigio che rendono con evidenza plastica la mole imponente della montagna.
Si distingue per l’accesa e ardita cromia la bella veduta dell’artista cremonese Luigi Marcarini (nato nel 1937), che contrappone gli aranci e i gialli delle sponde lecchesi del lago, sui quali risaltano i verdi della vegetazione, all’azzurro intenso dell’acqua e del cielo.
Di Livio Cazzaniga (Barzanò 1925), conosciuto come pittore e autore di arredi in legno che tuttora arredano la Villa Passalacqua di Moltrasio e altre importanti dimore lombarde e italiane, le cui opere pittoriche e l’estro creativo nel campo dell’arredo vennero recensiti da Gianni Brera e Piero Chiara, compare un paesaggio del 1982; Villa Greppi di Monticello Brianza gli ha reso omaggio nel 2018 con una mostra personale.
Del lecchese Romano Trojani (1926-2017), artista che ha dedicato l’intera sua attività alla pittura informale, le cui creazioni sono state esposte in varie manifestazioni italiane e europee (Parigi, Monaco, Londra, Berlino, Atene), è presente il dipinto “Senza titolo”. L’amicizia fraterna di Trojani con i due grandi pittori lecchesi Orlando Sora ed Ennio Morlotti ha portato nel 2011 alla realizzazione dell’importante mostra tenutasi a Bergamo “Morlotti, Trojani – I formidabili anni Cinquanta”, che celebra il successo dei due artisti.
Infine due dipinti del pittore antiquario lecchese Luigi Fumagalli (nato nel 1937), che si dedicò alla pittura per divertimento, ottenendo risultati apprezzabili, come rivelano le vedute del lago, recentemente donate al museo di Villa Monastero da un collezionista privato.
Continua con questo progetto dunque il percorso di valorizzazione di artisti del secolo scorso che hanno lavorato nel territorio lecchese, intrapreso nel 2020 in seguito alla generosa donazione di quattro ritratti del pittore Orlando Sora (Fano 1903-Lecco 1981), risalenti agli anni Trenta e Cinquanta del ‘900, tuttora esposti nella sala Musica. In tale occasione venne affiancata una sintetica mostra dedicata all’architetto Carlo Wilhelm (Milano 1917-Lecco 2008), con il quale l’artista aveva lavorato a Lecco. Le iniziative vennero proposte durante le Giornate europee del patrimonio per celebrare degnamente queste figure di spicco del mondo lecchese.